In definitiva ballano sette giorni. Se la seconda asta si svolgerà il 5 maggio o il 12 maggio, lo si scoprirà con tutta probabilità domani, giorno in cui il Tribunale di Bari dovrà comunicare ufficialmente i paletti entro i quali muoversi all'interno del nuovo bando pubblico.

Non oltre domattina, il giudice delegato alla pratica fallimentare barese, attende un acconto da Paparesta, non inferiore ai 400mila euro. Dovesse essere versato, l'ex arbitro internazionale rafforzerebbe la sua posizione e, assieme, convincerebbe il Tribunale ad anticipare i lavori. La base d'asta sarebbe così la stessa del primo appuntamento: 4.3 milioni, con una caparra rimodulabile in quei criteri che hanno bloccato il tutto appena dieci giorni fa. E' su questa cifra che, Paparesta e il suo staff, confidano di essere praticamente inavvicinabili.

Cosa succederebbe invece nell'ipotesi in cui Paparesta non riuscisse a rinforzare la sua tesi fra 24 ore? Il giudice De Simone ufficializzerebbe immediatamente il piano B: seconda asta sì, ma al 12 maggio, con abbassamento più o meno sostanzioso (fino anche ad un milione) dell'asticella di partenza. Un assist sulla carta favorevole ad una gara aperta a più concorrenti, ammesso che questi ultimi ci siano per davvero.

Nel frattempo, non arrivano notizie incoraggianti dalla Russia. Tra le strade aperte in questi mesi da Paparesta, si sa, ce ne sono pure un paio che portano dritto a San Pietroburgo. Non decisive ai fini dell'acquisizione all'asta ma sicuramente rafforzative del progetto successivo. Ebbene, sembrano non placarsi le guerriglie sul fronte politico. Proprio per domani sono state annunciate manovre ostacolative supplementari nei confronti dei rapporti economici dell'Europa con la Russia, a firma G7. Il discusso caso Ucraina, partorirà così nuove inserzioni di prestigio nella black list già incalanata su molteplici fronti. Sarà in particolare il ramo energetico, quello primario per certe zone, ad essere ulteriormente colpito. E allora bisognerà guardare altrove per il momento. Il Bari, per i russi, non può essere più una priorità.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 27 aprile 2014 alle 16:30
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
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