E' arrivato dalla Bulgaria con un compito non certo facile: sostituire il bomber nonchè capitano della squadra che l'anno scorso, con il suo carisma e soprattutto con i suoi 17 gol, è risultato determinante per raggiungere la salvezza. Ora che capitan Caputo è ai box, fermo a causa di una lunghissima squalifica che lascia più di un dubbio tra gli addetti ai lavori riguardo la sua legittimità, su di lui grava il peso di un attacco che non è ancora riuscito a segnare in 180 minuti.

Ma le sfide sono il pane quotidiano di Joao Silva, 23enne attaccante portoghese, giunto in Italia dopo aver collezionato importanti esperienze in giro per l'Europa. "Lo scorso anno - esordisce - ho disputato un buon campionato coi bulgari del Levski Sofia. Peccato che abbiamo perso lo scudetto all'ultima giornata. In estate però si sono verificati dei problemi finanziari e la società è stata costretta a svincolare alcuni calciatori stranieri, me compreso. Sono stato contattato dal ds Angelozzi un paio di settimane fa che mi ha proposto di venire a Bari. Ho visto la squadra, la città, lo stadio e sono rimasto impressionato. Avevo altre offerte da squadre portoghesi e spagnole ma ho scelto di venire qui perchè volevo misurarmi col campionato italiano. Credo di aver fatto la scelta giusta". 

L'attaccante ha già calcato l'erba del San Nicola sabato contro il Brescia. "Sinceramente non mi aspettavo di giocare - spiega - avevo firmato il contratto solo il giorno prima. Credo che la squadra abbia disputato una buona partita, mi spiace solo di aver visto lo stadio vuoto. Spero di riuscire a conquistare i tifosi con il mio impegno e con i miei gol. Per me comunque è più importante che la squadra vinca piuttosto che sia io a segnare". 

Conosciamo meglio le sue caratteristiche tecniche. "Sono una punta abile nel gioco aereo e che non disdegna di dare una mano ai compagni in fase di copertura. Tatticamente non ho problemi a giocare sia in un attacco a 3 che in un attacco a 2. Queste sono scelte che spettano all'allenatore. Non c'è un giocatore in particolare che prendo a modello; ce ne sono diversi a cui mi ispiro tra cui Didier Drogba e Luca Toni". 

Sogni nel cassetto? "Per ora penso solo a lavorare ed a fare bene col Bari per magari conquistare qualcosa di importante. Un giorno mi piacerebbe giocare in serie A ed essere convocato nella nazionale portoghese". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 settembre 2013 alle 17:30
Autore: Francesco Serrone
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