TuttoBari - Filippini: "Sarei rimasto al Bari. Pisa? Inzaghi è maniacale. Ricordo l'umiltà di un campione del Mondo"

Nel proseguo della nostra intervista a Lorenzo Filippini, trovano spazio ricordi dell'esperienza barese: ​​​​​"Sono arrivato a 19 anni. È stata la mia prima esperienza in B. Sono stati anni bellissimi. Non è stata una stagione facilissima, ma quando è arrivato mister Nicola mi sono ritrovato nella mischia. È stato emozionante l'esordio e tante partite casalinghe con tutta quella gente. Bari mi è rimasta dentro e mi è dispiaciuto tornare alla Lazio dal prestito".

Il ragazzo ci ha presentato anche il prossimo avversario del Bari, ovvero il Pisa, dato che vi ha giocato: "Pisa è un'altra piazza importantissima. Avendoci giocato, posso confermare che è calorosa. Sta facendo bene da anni; è una realtà solida, con una società importante e un tecnico importante. Ho avuto la fortuna di crescere con Simone (Inzaghi, fratello di Filippo, ndr) alla Lazio e conosco la loro passione per il calcio e la loro maniacalità. Sarà una partita tosta per il Bari, che si deciderà sui dettagli".

Su eventuali rimpianti ​​​​​​in carriera, si esprime così: "È ovvio che si può fare meglio e di più. Penso di aver fatto ciò che era nelle mie corde, ovviamente con i miei errori come tutti. Mi sono divertito, ho 29 anni ed è ancora lunga. Per me l'importante è giocare a calcio. Ovvio che la categoria conta ed è importante, ma se devo dire un rimpianto, come già accennato prima, mi è dispiaciuto non aver avuto la possibilità di riconfermarmi e rimanere a Bari, perché la Lazio era proprietaria del cartellino e sono stato girato in prestito. È stato un po' penalizzante, ma non rimpiango nulla ed è stato, ed è, tutto bellissimo, anche qui al Cassino, dove ho entusiasmo e stiamo andando bene".

Sul giocatore più forte mai incontrato, fa nomi importanti: "Ho vissuto tanti anni alla Lazio e ho visto tanti campioni. Uno su tutti, Miro Klose. Era speciale. Vedevi la sua umiltà e la voglia di migliorarsi allenamento dopo allenamento, cose che da un campione del Mondo non ti aspetti. Poi al Bari sicuramente Donati e Caputo rientrano nel novero dei grandi giocatori, ma ho avuto la fortuna di averne incontrati veramente tanti in ogni realtà in cui ho militato".