Come l'11 giugno scorso, il San Nicola è stato teatro di una festa promozione in Serie A. L'anno scorso fu il Cagliari di Claudio Ranieri ad esultare sul prato dell'astronave; questa volta è stato il Parma di Fabio Pecchia. Se però con il Cagliari la festa avversaria assunse i contorni dello psicodramma per i galletti, quest'oggi la squadra di Giampaolo è sembrata adagiarsi sul punto guadagnato.

Complici le sconfitte del pomeriggio da parte di Ternana e Ascoli, il Bari ha trascorso gli ultimi 5 minuti a passarsi il pallone ai limiti della propria area di rigiore, sotto i fischi di uno stadio che chiedeva più coraggio. È sembrata la resa di una squadra rassegnata a dover passare dai play out per potersi salvare. Una squadra che, con l'eccezione nobile del suo capitano, è stata deficitaria di grinta e orgoglio. 

Venendo alla classifica, il punto raccimolato è discreto. Contro la capolista - pur limitatasi al compitino - un pareggio non è da buttare via, soprattutto dopo il nubifragio di Cosenza. Ora è tutto aperto: Bari, Ascoli, Ternana sono tutte a 37 punti e le prossime due giornate saranno decisive.

Resta un po' di amaro in bocca perché la sensazione è che con un po' di coraggio in più in punti sarebbero potuti essere anche 3. Ciò avrebbe permesso di rimanere sulle tracce dello Spezia per una salvezza diretta. Per ora tocca accontentarsi, in attesa di poter celebrare le proprie feste, senza più doversi imbucare a quelle altrui. 

Sezione: Copertina / Data: Mer 01 maggio 2024 alle 20:30
Autore: Antonio Testini
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