Se qualcuno aveva dei dubbi sulle capacità professionali e tecniche di Moreno Longo oggi, probabilmente, dovrà riporre nel cassetto interrogativi e perplessità. Se c'è una cosa che contraddistingue il tecnico torinese è la continua ricerca della perfezione, del modo giusto di mettere in campo i giocatori e, soprattutto, la cultura del lavoro quotidiano. La sosta del weekend tra il 7 e l'8 settembre ha permesso all'allenatore biancorosso di approfondire di più il capitolo dedicato al modulo migliore di gioco da applicare a questa squadra. E dalla sua aveva uno spunto da cui ripartire.

La partita di Genova contro la Sampdoria è stata come un'illuminazione per Longo. La settimana precedente alla sfida contro i liguri è stata lo spartiacque decisivo ( almeno al momento) per intuire che, per le caratteristiche dei giocatori a disposizione e per il momento che si stava attraversando, occorreva dare una svolta tattica forte, precisa, magari anche innovativa. L'utilizzo del 3-5-2 fatto di gioco intenso sulle fasce, quantità e qualità a centrocampo e la presenza di due punte di ruolo hanno cambiato il volto del Bari. L'ulteriore svolta è stata la decisione di Longo di utilizzare Falletti nel ruolo di seconda punta al fianco di un centrale d'attacco forte dal punto di vista fisico.

Oggi il Bari ha un'identità precisa con una scelta tattica che tanto ricorda l'Inter di Simone Inzaghi. Il parallelo tra le due squadre sembra calzare alla perfezione. Il 3-5-2 intenso e avvolgente, compatto e armonioso che contraddistingue da quasi tre stagioni la squadra di Inzaghi va di pari passo con quello che sta costruendo Longo con il Bari. La capacità di inserimento di Lella e Benali nelle difese avversarie ricorda molto il lavoro che nell'Inter fanno Frattesi ( e talvolta anche Barella) e Mkhitaryan. Il martellante gioco sulle fasce di Oliveri e Dorval sembra ricalcare ciò che Dumfries e Dimarco fanno con l'Inter mentre la forza fisica e l'imprevedibilità di Novakovich ( o all'occorrenza Lasagna e/o Favilli) e Falletti possono tranquillamente far ricordare i movimenti e le prodezze di Lautaro Martinez e Thuram.

Insomma, vi è la dimostrazione lampante di un modulo che risulta vincente. Il tutto grazie alla predisposizione degli interpreti in campo i quali riescono a mettere in pratica i dettami proposti dall'allenatore, dove conta molto la condizione fisica e la capacità dei giocatori di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. Chissà se Longo avrà proprio preso spunto da Inzaghi. Di sicuro le somiglianze tra i due allenatori ci sono. E il 3-5-2 di Longo va sulla falsa riga di quello di Inzaghi.  Oggi nel calcio moderno la fisicità, la corsa e la qualità sono armi fondamentali per poter arrivare a livelli alti con all'orizzonte l'obiettivo della vittoria.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 26 settembre 2024 alle 20:00
Autore: Maurizio Calò
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