"Sampdoria Bari, non ci lasciamo mai". Sembra un titolo di una pellicola, tanto cara alla Filmauro, ma è una realtà straordinaria che coinvolge due città di mare ormai dal lontano 1 aprile del 2006. Questa sfida non è una semplice partita di pallone, ma l'incontro di generazioni di famiglie che per l'occasione (che sia a Bari o a Genova cambia poco) si ritrovano per festeggiare la bellezza di questo sport. Dai più piccoli, che con curiosità assistono allo scambio di sciarpe che fanno da contorno alla partita. Un mix di colori e di cori che rendono quasi indescrivibile il pre e il post gara, come accaduto in occasione dell'ultima sfida tra le due squadre, avvenuto sabato scorso allo stadio Luigi Ferraris.

Abbiamo chiesto a tre tifosi, con storie e vite differenti, di raccontarci la giornata vissuta al di fuori del terreno di gioco. Francesco, barese doc, ha incontrato la sua dolce metà, tifosissima della Samp, proprio a Genova in occasione di una trasferta. Dalla loro unione sono nati due figli: Antonio (5 anni) e Nicolò (1 anno): "La trasferta a Genova, sponda Samp, è sempre meravigliosa. Dall'arrivo nel capoluogo ligure alla partenza. La partita è solo il pretesto per incontrarsi. Il bello di un gemellaggio è quello di poter camminare in un'altra città con la propria sciarpa e di salutarti con i tifosi avversari in ogni angolo. A Genova da qualche anno ho la mia seconda famiglia, quella di mia moglie, tifosissimi blucerchiata e anche per questo non può essere derubricata a una semplice trasferta. Antonio, il più grande dei miei figli, ormai è solo tifoso del Bari - sorride nrd - anche se gli zii tentano disperatamente di convertirli. In questa occasione però, il piccolo Antonio ha assistito alla gara con la maglia del Bari nella curva della Samp con nonno e zii, mentre io sono stato nel settore ospiti. Siamo arrivati al Ferraris dalle 14,30, con mio figlio che non ha perso occasione di giocare a pallone con altri bambini tifosi della Samp. Clima che restituisce al calcio il massimo valore di aggregazione. A fine gara è stato meraviglioso vedere i bambini con la maglia della Sampdoria venire a salutarci sotto il settore ospiti. Unica nota dolente è che il servizio d'ordine ci ha tenuto all'interno dello stadio circa mezz'ora, nonostante allo stadio le due tifoserie sono entrate assieme e alcuni hanno assistito alla gara nel settore riservato ai sampdoriani, oltre ad un controllo serrato all'ingresso".

Un'altra bella storia da raccontare è quella di Angelo, per gli amici "il trasfertista" che tramite il suo canale YouTube racconta le gare dei biancorossi proprio nelle trasferte. Angelo, per l'occasione, ha voluto assistere alla gara dal settore riservato ai supporter di casa: "Con il mio amico Gaetano volevano vedere la partita dalla gradinata sud, assieme ai tifosi della Samp. Tramite alcuni di loro siamo riusciti ad affittare una camera nei pressi del Ferraris. Con loro abbiamo girato la città e vissuto una giornata meravigliosa. Verso le 16 ci siamo incontrati fuori da un bar non poco distanti dalla gradinata sud. Eravamo circa 1000 tifosi. Un misto di colori straordinari. Ci hanno offerto da bere e siamo stati con loro a chiacchierare. Ci hanno riservato una grandissima accoglienza. Assistere alla gara dal loro settore è stato bellissimo. E' stata una esperienza formativa. Il tifo è incessante come il nostro. Nessuna polemica sul rigore ed espulsione. Chiaramente erano inferociti con l'arbitro, ma nulla di che. Da lì ho potuto guardare anche i nostri tifosi (più di mille) belli e compatti come sempre. Una esperienza da ripetere". 

Dalla sponda Samp c'è Michele che, con suo figlio ,non si perde una gara dei blucerchiati: "L’ho vissuto benissimo anche perché lo scorso anno siamo stati a Bari con la mia famiglia e siamo stati accolti in maniera straordinaria da tutti. Soprattutto il bimbo e’ rimasto colpito e legato al rapporto con i fratelli baresi e parla spesso di Samp e Bari (e canta Bari e Sampdoria ale’) per cui l’ho voluto portare in sud e lo porterò anche a Bari al ritorno. Lo “spicchio” dei mille baresi era un colpo d’occhio meraviglioso e anche se non sono riuscito ad andare a Genova al mattino in occasione dell’incontro e della festa delle due tifoserie mi hanno raccontato amici che come sempre e’ stata un’emozione stupenda. I baresi oltre ad una smisurata passione hanno una grande mentalità ed enorme senso di appartenenza e credo sia qualcosa che ci accomuni come tifoserie.  E’ un rapporto a cui tengo molto e che mi rende veramente orgoglioso nella speranza che sia sempre più solido e fraterno. Ci vediamo al ritorno".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 02 settembre 2024 alle 12:00
Autore: Giosè Monno
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