Arrivò a Bari dal River Plate nel gennaio 2018 con grandi speranze e una grande voglia di far bene, forte di un contratto biennale fino al 2020. Solo il fallimento del club biancorosso nel luglio dello stesso anno, ha anticipatamente e forzatamente chiuso l'esperienza italiana di Federico Andrada. E' stata dunque breve, ma intensa, l'avventura dell'argentino con la maglia del galletto, onorata con impegno e serietà nonostante le sole tre presenze collezionate (meno di 110 minuti complessivi giocati nel girone di ritorno).

Dopo la caduta in serie D, l'attaccante si rese disponibile a restare e ripartire. Mentre tutti i suoi colleghi si dileguavano giorno dopo giorno (tra vacanze e nuove destinazioni), Andrada continuava ad allenarsi sul lungomare della città, speranzioso di una chiamata da parte della nuova proprietà che, di fatto, non arrivò.

In esclusiva ai nostri microfoni, l'attaccante ha così ripercorso quei momenti: "Bari è stata una tappa importante per la mia carriera. Continuo a seguire le sue vicende, è una squadra e una città che mi ha lasciato un bellissimo ricordo. Un periodo breve che mi ha dato l'opportunità di conoscere una città splendida e una tifoseria unica. Le cose vanno bene, attualmente gioco nell' FC Differdange 03, in Lussemburgo, e mi gioco la qualificazione per la prossima Champions League".

Che ricordi hai di quel periodo a Bari? "Come vive il calcio la città. Sembra di essere in Argentina. La passione che trasuda, la passione che trasmette ai giocatori. E' tutto così magico che quando vai via poi ti accorgi che Bari da quel punto di vista è unica. Un aneddoto? Quella volta che per infortunio non potei scendere in campo. Gli ultras mi invitarono a seguire la partita con loro in curva. Cantammo tutta la partita e incitammo la squadra come a squarciagola. E' stata davvero una bella esperienza. In quel momento ho capito quanto loro tenessero alla squadra. Sono esperienze che un calciatore dovrebbe vivere per capire come si vive il calcio dall'altra prospettiva. Spero un giorno di tornare a Bari perché non dimenticherò mai dove sono stato bene. Ho 30 anni e sono ancora nel pieno delle forze, so di poter dare tanto. Mi è davvero dispiaciuto per il fallimento ed ero pronto anche a restare e ripartire dalla D. Bari mi resterà per sempre nel cuore. Ho un conto in sospeso con la sorte".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 09 luglio 2024 alle 19:00
Autore: Giosè Monno
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