Quella che si consumerà in Sud Africa sarà la 19^ edizione della Coppa del Mondo, trofeo che sino al 1970 era meglio conoscito come Coppa Rimet. Di seguito l'albo d'oro di questa gloriosa ed affascinante manifestazione:

COPPA RIMET - Nel 1924 Jules Rimet, presidente FIFA, decide di organizzare una manifestazione calcistica aperta a tutti ed indipendente dalle Olimpiadi. Istituisce così nel 1930 in Uruguay la prima competizione ed il primo campionato di calcio a livello mondiale. La squadra vincitrice avrebbe conquistato la coppa intitolata a Jules Rimet, e solo chi avrebbe raggiunto le tre vittorie sarebbe diventato il definitivo possessore. Il Brasile, vincitore di tre mondiali ('58, '62 e '70), è la squadra che si è aggiudicata la coppa Rimet. Il trofeo è stato realizzato dall'orafo francese Abel Lafleur e rappresenta una vittoria alata. E' composto interamente di oro massiccio per un peso totale di 1,2 Kg (in 30 cm di altezza).

Uruguay 1930: URUGUAY
Italia 1934: ITALIA
Francia 1938: ITALIA

Brasile 1950: URUGUAY
Svizzera 1954: GERMANIA OVEST
Svezia 1958: BRASILE
Cile 1962: BRASILE
Inghilterra 1966: INGHILTERRA
Messico 1970: BRASILE

COPPA FIFA - Dal mondiale successivo alla conquista della coppa Rimet da parte del Brasile fu introdotto un nuovo trofeo: la coppa FIFA. Questa viene conservata per quattro anni, fino al mondiale successivo, dalla squadra vincitrice.
La coppa è realizzata interamente in oro massiccio dallo scultore italiano Silvio Gazzanica, è alta 36 cm e pesa 5 kg. Alla base del trofeo c'è uno spazio utile per incidere i nomi delle squadre vincenti. Possono essere incisi fino a 17 nomi, terminando così lo spazio nel mondiale che si disputerà nel 2038. Fino ad ora sono stati incisi i nomi di sei squadre nazionali.

Germania 1974: GERMANIA OVEST
Argentina 1978: ARGENTINA
Spagna 1982: ITALIA
Messico 1986: ARGENTINA
Italia 1990: GERMANIA
Usa 1994: BRASILE
Francia 1998: FRANCIA
Corea e Giappone 2002: BRASILE
Germania 2006: ITALIA

Sezione: La Storia dei Mondiali / Data: Lun 24 maggio 2010 alle 10:00
Autore: Andrea Dipalo
vedi letture
Print