"Al-Sabah? Un caffè. Niente documenti concreti. Il signor sceicco ha il mio cellulare personale. In verità è finito tutto lì. Si è creata una soap opera". Sono queste le parole utilizzate ieri in conferenza stampa dal presidente del Bari Luigi De Laurentiis: parole che, probabilmente, mettono la parole fine sulla vicenda sull'interessamento dell'emiro del Kuwait di acquistare la società pugliese. Questa non è di certo la prima volta in cui il Bari viene accostato a queste proprietà straniere: anche in passate, numerose volte, ci sono state storie di possibili agganci al club, alla fine mai avvenuti.

Sono tanti gli americani proprietari di squadre italiane: in Serie A c'è Saputo al Bologna, Commisso alla Fiorentina, i fondi che controllano Inter e Milan, Krause al Parma, Friedkin alla Roma, Niederauer al Venezia; in B Spezia, Pisa e Cesena. Qualche mese fa, si è chiacchierato di un'offerta da parte di un fondo stelle-strisce anche per il Bari, smentita in tempo zero dai De Laurentiis. Si è parlato anche di un'offerta da parte di un importante fondo arabo, ma anche in questo caso, dai proprietari della FilmAuro sono arrivate secche smentite.

Mecenati del sogno Como sono i fratelli Hartono, fratelli industriali del tabacco, con un patrimonio di 45 miliardi e mezzo di euro. Nel 2018, dopo il fallimento della società di Giancaspro, anche gli indonesiani parteciparono, seppur con una documentazione largamente incompleta, alla procedura per l’acquisizione del pacchetto azionario del Bari, poi acquisito dai De Laurentiis. 

"Vorrei portare il Bari in Champions in 5 anni". Fu questa la promessa di Dato Noordin Ahmad, uomo d'affari malese, che durante l'era Paparesta si interessò al Bari, visitando anche la città. Figura indimenticabile che, qualche mese dopo, fece perdere le sue tracce, con la società che passò nelle mani di Giancaspro. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 21 novembre 2024 alle 08:00
Autore: Alessio Bonavoglia
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