Non ce ne vorrà il direttore Ciro Polito, ma il "primo vero artefice della salvezza del Bari" ha un nome e un cognome ben diverso dal suo. Non lasciano molti dubbi i gol nella partita della verità contro il Parma, quello risolutivo con il Brescia e quello della vita contro la Ternana: il Bari l'anno prossimo giocherà in Serie B e non in C grazie soprattutto a Valerio Di Cesare. Ma non solo dai gol è stata segnata la stagione dell'ex capitano: come dimenticare le lacrime nella conferenza pre-Cosenza? Un gesto di amore per la maglia e di umiltà come non se ne vedono spesso nel mondo del calcio. 

Intanto a Bari, dal punto di vista dell'organigramma societario è cambiato il mondo. Polito è stato allontanato ed è arrivato Giuseppe Magalini. Ma è ancora al capitano che la piazza biancorossa si aggrappa e si aggrapperà. Sarà per lui un'estate importante, l'estate in cui inizierà a vestire i panni del dirigente e potrà farlo all'ombra di un grande insegnante come Magalini. Ma uno come Di Cesare non avrà mai solo da imparare, ha molto da insegnare anche a un uomo navigato ed esperto come il direttore ex Catanzaro. Come ha sottolineato ai nostri microfoni ieri Mimmo Di Carlo, Valerio farà una scuola importante quest'estate; ma lui stesso, conoscendo meglio di chiunque altro Bari, potrà aiutare Magalini a familiarizzare con la piazza e con le esigenze della città. 

Allora, Bari si avvinghia ancora a Di Cesare, l'uomo di sempre. Quello dei grandi traguardi sfiorati, di quelli raggiunti, quello delle notti in cui è difficile restare compatti. L'artefice numero uno di tutte le imprese della storia recente del Bari, a prescindere da quello che possa dire chi è andato via. 

Sezione: News / Data: Sab 06 luglio 2024 alle 19:00
Autore: Antonio Testini
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