Le parole del Mister Longo che auspicavano degli interventi nella zona della trequarti offensiva hanno accompagnato tutto il girone d’andata del Bari. La società nel mercato di gennaio ha cercato di accontentare il mister facendo trasferire un Sibilli mai in palla e acquistando un fine trequartista come Gaston Pereiro, componendo con Falletti un duo di trequartisti uruguagi tutto garra e qualità. Mai ci si sarebbe attesi quello che è successo nelle successive partite ovvero Falletti e Pereiro usati con il contagocce. La realtà impone delle riflessioni. Bellomo ha dimostrato un attaccamento che gli è valso il posto da titolare nelle ultime partite ma non è di certo un giocatore con una qualità superiore a quella dei due sudamericani. Inoltre, la tenuta fisica è da anni che non gli permette di poter essere continuo per novanta minuti. Gli attaccanti sembrano spesso isolati e le critiche sul loro rendimento non aiuta senza dubbio la loro fiducia. Perché allora non sfruttare le capacità di raccordo tra i reparti di Falletti e Pereiro? Peraltro, è proprio quello che il mister aveva auspicato per metà stagione. E invece l’atteggiamento è sempre più conservativo, con poche trame di gioco, tanti individualismi che però non sono quelli dei giocatori più qualitativi. Togliendo Dorval non vi sono veri e propri dribblatori o imbucatori e questo si riversa sulla produzione offensiva che risulta sterile.

Perché allora il mister sta adottando tale impostazione? Si potrebbe pensare che le sue parole riguardanti il “guardarsi dietro” non siano solamente atte ad abbassare le aspettative ma che, invece, siano veramente frutto del suo pensiero. E questo crea preoccupazione… sembra proprio che l’obiettivo sia raggiungere una salvezza tranquilla tramite partite nelle quali rosicchiare punti agli avversari. Guardando, però, la rosa del Bari, non si può di certo dire che manchino dei valori e avere una percezione così moderata condiziona fortemente anche la fiducia della squadra. Per non parlare dei tifosi che esprimono un mix tra delusione e rabbia.

I due uruguagi, dalla loro, non offrono un apporto difensivo sufficiente per il mister ma bisognerebbe anche ragionare sul fatto che il Bari si trova attualmente a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione e non ha troppo da perdere. Forse sarebbe meglio rischiare con un po’ più di qualità che sterilizzare l’intera manovra subendo il gioco avversario.

Dunque, le parole del mister non hanno dato seguito ad azioni coerenti con le stesse e questo provoca insoddisfazione e disorientamento tra i tifosi. La squadra non gira e l’entusiasmo sta scemando. Urge un cambio di rotta, magari verso il Sudamerica… Longo, fidati degli uruguagi!

Sezione: Copertina / Data: Mar 04 marzo 2025 alle 15:00
Autore: Cosimo Mirizzi
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