Nel proseguo della nostra intervista a Michele Marcolini, trova spazio un ricordo da parte dell'ex centrocampista per Klas Ingesson, di cui si è celebrato, due giorni fa, l'anniversario della sua scomparsa: "Un grande uomo. So che possono essere parole di circostanza ma per Klas non può che essere così. È stato un capitano vero, una persona di spessore, al di là della qualità altissima del giocatore perché aveva una personalità strabordante ed una fisicità non indifferente, la capacità di trovare il gol, anche gestione della palla. Un giocatore forte ma ciò che colpiva era la sua serietà e professionalità, il suo modo di imporsi con l'esempio, senza troppe parole, con signorilità e fermezza".

Sui ricordi più belli in Puglia"Ce ne sono tanti. Il primo gol in Serie A è stata un'emozione fuori da ogni logica, la sognavo da bambino. Al San Nicola, Bari-Napoli, tanta gente. Il primo che mi sovviene è quello, ma ce ne sono tanti. È stata un'avventura lunga e ricca di esperienze".

Sulla differenza tra allenare un club ed una Nazionale"C'è una diversità di organizzazione. Il club ti impegna quotidianamente, ti permette una gestione più completa del gruppo squadra; la Nazionale è diversa, devi scegliere i migliori, quelli che si stanno imponendo. Il gruppo quindi può cambiare, è più un lavoro di gestione e cercare di fare tutto in poco tempo". 

Sezione: Esclusive / Data: Gio 31 ottobre 2024 alle 10:00
Autore: Piervito Perta
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