Il Bari entra in una settimana cruciale, quella che porta alla sfida con la Carrarese e all’inizio dell'ultima parte di campionato, dove si delineerà chi avrà più voglia di raggiungere le migliori posizioni per i playoff. Con sei partite ancora da giocare, la squadra di Moreno Longo deve dare un segnale chiaro: i playoff non vanno solo raggiunti, ma conquistati con ambizione. E per farlo, servono vittorie convincenti, non solo nei tre punti ma anche nella mentalità.

BASTA PRUDENZA, SERVE UNA SCOSSA - Rispetto a inizio stagione, il Bari ha cambiato atteggiamento. Se nei primi mesi si vedeva una squadra più propositiva e spregiudicata, ora sembra prevalere la prudenza, e a dimostrarlo c'è la serie "infinita" di pareggi e pochi successi pesanti. Si è cercato soprattutto di non perderle, invece di andare a vincerle, e questo ha frenato la scalata in classifica. Ma con la fase decisiva del campionato alle porte, non c’è più spazio per mezze misure: il Bari deve ritrovare fame e coraggio, perché con una mentalità conservativa si fa poca strada.

A proposito di playoff, con la Carrarese c'è un precedente non troppo lontano. La sfida contro i toscani riporta alla mente la semifinale playoff di Serie C del 2020, vinta con un pizzico di fortuna (la Carrarese colpì anche un palo) prima della sconfitta nella finale contro la Reggiana. In panchina, allora, c’era Silvio Baldini, mentre oggi a guidare la squadra gialloblù è Antonio Calabro, che sta portando avanti un campionato ben oltre le aspettative.

La Carrarese, da neopromossa, sta vivendo una stagione sorprendente e punta a chiudere con una salvezza tranquilla. Il Bari, invece, non può accontentarsi: deve dare un segnale forte, per dimostrare di voler arrivare ai playoff con ambizioni reali.

FUGARE I DUBBI O RAFFORZARLI? - Su questo nodo si concentra la settimana dei biancorossi. I dubbi risiedono essenzialmente nella sensazione che a questo Bari basti galleggiare, accontentandosi di molto meno di ciò che potrebbe ottenere, o che ci possa essere un freno psicologico dato da una condizione: il discorso salvezza non ancora chiuso aritmeticamente. Ma appena sarà chiaro che non ci sono rischi, la squadra dovrà liberarsi da ogni condizionamento e giocare con la voglia di imporsi.

Perché, per qualità, il Bari non è inferiore a squadre come Catanzaro e Cesena, ma sta pagando la mancanza di determinazione e di quel piglio necessario per vincere partite sporche.

A sostegno di questi dubbi c'è ad esempio la recente assenza dei trequartisti, che peggiora la mancanza di creatività. Longo, nelle ultime partite, con questa rinuncia ha privato il Bari di soluzioni offensive più imprevedibili, in favore di una maggiore "solidità".

Gastón Pereiro, su cui grava una scarsa condizione, ha giocato poco e ha dato il minimo sindacale. Falletti, invece, è uno dei pochi in grado di cambiare le partite con la sua qualità, ma va recuperato anche dal punto di vista emotivo. Il Bari non può permettersi di rinunciare a questi due giocatori, perché la scarsa realizzazione offensiva è figlia anche della mancanza di inventiva negli ultimi metri. In questo modo, un attaccante come lo stesso Favilli, che mostra buoni spunti, non è messo nelle migliori condizioni con rifornimenti adeguati.

SPRINTARE - La difesa sembra più collaudata, ma il Bari deve ritrovare l’anima e il coraggio di rischiare, anche a costo di scoprirsi un po'. Ora non serve più gestire, serve accelerare. Contro la Carrarese, inizia il momento della verità.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 24 marzo 2025 alle 21:00
Autore: Enrico Scoccimarro
vedi letture
Print