Parole, parole, parole. Citando la straordinaria Mina Mazzini, tanto si è detto su Kevin Lasagna sin dal suo arrivo a Bari. Talvolta con fare sentenzioso, oppure con l'obiettivo di spronarlo a rendere per quelle che sono le sue potenzialità ed esperienze passate. Indubbiamente, l'arrivo del centravanti mantovano nel capoluogo pugliese ha inebriato il tifo di ricordi, tra Carpi ed il Friuli. Lo stesso attaccante ha contribuito a questo dolce tuffo nel passato, timbrando il cartellino ad ogni amichevole estiva disputata, inclusa la 'Di Cesare's night' che ha congedato dai campi l'ex capitano biancorosso. 

Ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare, ed il ruolo del centravanti reca i suoi onori ed i suoi oneri. Sin qui sole due marcature in otto partite: un gol da opportunista contro il Sassuolo ed una botta folgorante ieri pomeriggio dopo un'azione avvolgente. In più, un calcio di rigore parato da Vismara contro la Sampdoria. In un calcio sempre più Fanta(calcio), dove i +3 sono indice di valutazione ben più importante della prestazione, Kevin Lasagna è eccezione che conferma la regola. Le sue caratteristiche tecniche, ampiamente esplicitate nel corso delle varie settimane, sono uniche nel pacchetto offensivo a disposizione di Moreno Longo. Come il nero, sta bene su tutto: con un bomber alla Novakovich, con fantasisti come Sibilli e Falletti. E gli esiti sono stati più che positivi, tra una manovra che si è scoperta più fluida e varie possibilità di mettere in difficoltà le retroguardie avversarie. Al di là delle espulsioni di Lovato e Vulikic da lui causate, anche contro la squadra di Giovanni Stroppa è stato punto di riferimento per i suoi compagni e variabile impazzita per la difesa grigiorossa. 

Giunti a questa sosta per le Nazionali, che lo ha anche direttamente interessato quando CT era Roberto Mancini, il bilancio del bomber ex Verona è complessivamente positivo, ma sicuramente perfezionabile. Nessun bomber sta però spiccando in questo inizio, per cui è importante avere equilibrio nei giudizi, senza lesinare in critiche ed apprezzamenti, ma con la consapevolezza che il campionato è lungo ed i conti si fanno alla fine. E anche guardando le sin qui 10 segnature baresi, vi è un'equa distribuzione che non può che migliorare e a cui il classe '92 può (e deve) contribuire, in qualità di top player di questa cadetteria. Richiamando nuovamente alla tigre di Cremona, città in cui ieri Lasagna ha timbrato sul Gutiano tacco di Sibilli, ci auguriamo quindi che di reti (sue e del Bari) possano essercene ancora, ancora, ancora

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 07 ottobre 2024 alle 19:00
Autore: Piervito Perta
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