Nella Gran Bretagna di metà ottocento sarebbe stato il classico "self-made man", l'uomo che si è fatto da sé. Enrico Preziosi è partito dal nulla: così come Steve Jobs fondò la Apple nel box dei suoi genitori, l'attuale patron del Genoa diede vita nel suo garage ad un'azienda che di lì a poco sarebbe entrata nelle case di tutta Italia: la Giochi Preziosi. Una carriera imprenditoriale caratterizzata da sacrifici e tanti fallimenti prima del successo.
Nel 1993 i primi passi nel mondo del calcio: Preziosi acquista il Saronno, portandolo in pochi anni dalla Serie D alla C1, sfiorando il sogno promozione in Serie B. Ma l'imprenditore avellinese ha progetti più ambiziosi e desidera una squadra ben più importante: abbandona il Saronno (che senza di lui fallirà da lì a poco) ed acquista il Como, portandolo in pochi anni nella massima serie. Ma ancora una volta desidera una società dal profilo più importante: lascia il Como e nel Luglio 2003 acquista il Genoa. Come già era successo con il Saronno, dopo il suo addio la società lariana va incontro al fallimento, che costa a Preziosi una condanna a 23 mesi di reclusione ed a cinque anni di inibizione, maturata, fra le altre cose, per il trasferimento illecito di un giocatore dal Como al Genoa: prima delle tante ombre che pesano sulla sua carriera.
Alla guida del più antico club d'Italia gli ottimi risultati sul campo coprono le inchieste che coinvolgono il presidente: in due anni viene costruita una squadra che conquista la Serie A, ma Preziosi condannato per aver combinato il risultato della sfida fra Genoa e Venezia dell'11 Giugno 2005. I rossoblù retrocedono in serie C1 e Preziosi viene condannato a quattro mesi di reclusione. Ma i risultati sportivi della squadra ligure continuano a sorridere al patron. La risalita in Serie A avviene in soli due anni, e nel 2009, alla sua seconda stagione nella massima serie, il Genoa trova una storica qualificazione in Europa League.
Carriera fatta da luci ed ombre, quella di Enrico Preziosi: sempre in grado di costruire squadre capaci di raggiungere risultati importanti, ma anche disposto ad abbandonare le stesse alla ricerca di squadre in grado di soddisfare le sue ambizioni, con le diverse inchieste che pesano sul suo curriculum.
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