In questa rubrica andiamo ad analizzare, caso per caso, partita per partita, gli episodi e le decisioni arbitrali secondo quanto riportato dal regolamento. 
Lo facciamo inquadrando e applicando il testo a ogni episodio, spiegando come può essere interpretabile ciascuna regola. Questo, in maniera del tutto neutrale e senza la presunzione di dare giudizi all'operato di arbitri e Var, ma spiegando il perché delle decisioni e degli interventi. Ricordiamo che il regolamento del giuoco del calcio è un documento pubblico, scaricabile e consultabile dal sito della FIGC.

Bari-Modena è stato un match con diversi episodi e provvedimenti decisivi. L'arbitro ha adottato una soglia tecnico-disciplinare bassa. Il tabellino conta 6 ammonizioni e una espulsione. Vediamo allora, cronologicamente, le decisioni prese dal direttore di gara Gianluca Aureliano con la lente del regolamento.

14esimo - Rigore assegnato al Modena dopo OFR per fallo di Maita. Su un paio di ribattute respinte da Radunovic, sull'ultima di testa interviene Maita in ritardo. C'è un contatto con lo scarpino sulla spalla ad altezza volto: segue un check al Var, l'arbitro viene richiamato al monitore e assegna calcio di rigore ammonendo il calciatore del Bari.

IL TESTO. "Se un’infrazione comporta un contatto è punita con un calcio di punizione diretto. Imprudenza significa che il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario e per questo deve essere ammonito".

APPLICAZIONE. I contatti aerei e ad altezza della testa sono molto attenzionati e si cerca di tutelare l'incolumità dei calciatori, punendoli sempre. Se ci fosse stato un colpo con il piede diretto sul volto, infatti, il centrocampista del Bari avrebbe seriamente rischiato l'espulsione.

25esimo - Ammonizione di Olivieri. Il centrocampista biancorosso interviene con la punta del piede e dei tacchetti sul tallone dell'avversario. Per Aureliano l'intervento è imprudente.

APPLICAZIONE. Questi interventi con i tacchetti con punto di contatto basso sono puniti con il giallo solo se c'è un'intensità sostenuta.

31esimo - Ammonizione di Maggiore. Anche in questo caso, si tratta di un intervento con i tacchetti ma su tutto il piede, il classico "step on foot" che però anche in questo caso secondo Aureliano avviene con intensità sostenuta tanto da ritenersi imprudente.


41esimo - Ammonizione di Palumbo. Il calciatore del Modena atterra Falletti immediatamente dopo aver perso il pallone. L'ammonizione è per SPA (Stopping promising attack) ovvero per aver interrotto una potenziale azione pericolosa.


IL TESTO. Secondo regolamento, l'ammonizione si configura quando un calciatore "commette ogni altra infrazione che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco" (REGOLA 12, PAG. 94)

APPLICAZIONE. In campo bisogna valutare quanto il calciatore con il pallone può avanzare in verticale, quante opzioni ha di passare il pallone a un compagno e come è schierata la difesa. 

44esimo - Ammonizione di Vicari. Il capitano del Bari trattiene e atterra Defrel. Più che per SPA, si ratta di un'ammonizione per comportamento antisportivo in quanto il gesto è del tutto volontario.

IL TESTO. "Mostra una mancanza di rispetto nei riguardi dello spirito del gioco".

APPLICAZIONE. Quando una trattenuta è molto vistosa o con il tentativo di togliere la disponibilità del pallone all'avversario, l'intervento può essere punito con un cartellino giallo.


46esimo - Ammonizione di Zaro. Il difensore del Modena dà una manata a pallone lontano a Olivieri. Non si tratta di condotta violenta per in quanto la forza usata è irrilevante.


IL TESTO. "Un calciatore si rende colpevole di condotta  violenta quando usa o tenta di usare vigoria sproporzionata o brutalità contro un  avversario in mancanza di contesa per il pallone, o contro un compagno di squadra, un dirigente, un ufficiale di gara, uno spettatore o qualsiasi altra persona, a prescindere dal fatto che si concretizzi o no un contatto. Inoltre, un calciatore che, in mancanza di contesa per il pallone, colpisce deliberatamente con le mani o le braccia un avversario o qualsiasi altra persona sulla testa o sul volto è colpevole di condotta violenta, a meno che la forza usata sia irrilevante".

APPLICAZIONE. Sui contatti senza contesa del pallone, l'arbitro deve valutare la forza usata, anche se non avviene alcun contatto ma c'è solo un tentativo. Se il contatto avviene, ma è di bassa entità, il calciatore di norma verrà ammonito.

81esimo - Espulsione di Di Pardo. Il calciatore del Modena interviene in tackle da dietro sulla gamba di Dorval. Aureliano estrae il cartellino rosso. Viene richiamato all'OFR ma conferma la propria decisione iniziale. Dal Var l'intervento è stato valutato privo di vigoria sproporzionata e perciò il rosso è stato giudicato "grave ed evidente errore". L'espulsione è stata infatti comminata per "grave fallo di gioco". 

IL TESTO. "Un tackle o un contrasto che mette in pericolo l’incolumità di un avversario o commesso con vigoria sproporzionata o brutalità deve essere punito come grave fallo di gioco. Qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata o che metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco".

"Con “vigoria sproporzionata” si intende che il calciatore eccede nell’uso della forza necessaria e/o mette in pericolo l’incolumità di un avversario e per questo deve essere espulso".

APPLICAZIONE. In campo, l'arbitro deve valutare velocità, intensità (forza) e punto di contatto dell'intervento falloso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 26 aprile 2025 alle 11:30
Autore: Enrico Scoccimarro
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