E' tornato a sgommare come non gli capitava da tempo. Preciso e costante in fase di appoggio alla manovra. Finalmente brillante in quell'enigma personale di cui, in fondo, continua ad essere protagonista. Damiano Zanon è stata una delle note positive della trasferta di Crotone. Alla fine è uscito per crampi, al termine di una gara tutta corsa e grinta. Basti scorrere il film del primo tempo. Almeno un paio di assist, di cui uno, sopra le righe, per la corrente Defendi, messo solo dinanzi al portiere.

E' così che lo sguardo è tornato indietro di qualche anno, ai tempi di Pescara, quelli di Zdenek Zeman e della terribile corsa degli indemoniati abruzzesi verso la Serie A. Zanon allora c'era, puntuale come un orologio svizzero nelle sue sovrapposizioni esterne. Oggi è un calciatore persino più maturo, che a 30 anni si è rimesso in gioco in Puglia, addirittura da riserva dopo mesi incolori in Lega Pro, al Benevento, altra anomalia del calcio.

Cosa ci faceva uno come lui così in basso? Problemi fisici, calo, mancanza di attenzioni. Zanon è il tipico calciatore che vuol sentirsi protagonista. D'ora in poi, c'è da scommetterci, sgomiterà con personalità per qualche gettone in più da titolare anche a Bari. Con due clienti non facili certo, Sabelli e Calderoni, ma con tanta voglia di scalare le gerarchie. Sia a destra che a sinistra, altro punto a suo favore. A Crotone è stato Sabelli, complice qualche acciacco fisico, ad accomodarsi in panchina, contro il Cesena non è escluso che possa toccare all'out mancino cambiare padrone per una sera.

Sezione: News / Data: Lun 24 marzo 2014 alle 12:15
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
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