Stasera, alle ore 18:00, al Giovanni Zini di Cremona, Simone Galipò fischierà l'inizio di Cremonese-Bari. La partita sarà valevole come trentaduesimo di finale della Coppa Italia 2024/25. Al di là del cosa rappresenti in termini ufficiali, il match di stasera sarà un modo per le due compagini di capire come possano migliorare lato investimenti e lato tattico. Ma sono discorsi eventualmente da affrontare dopo l'incontro. Concentriamoci quindi sul cosa aspettarci in campo e come ci arrivano le due squadre.
Da una parte, la formazione di Giovanni Stroppa si presenta a questo match come la quarta miglior squadra della scorsa Serie B. Non soltanto nella regular season, ma anche tenendo conto dei playoff, visto che il solo gol di Gytkjaer ha impedito la promozione in Serie A nella finale del Penzo, con il Venezia invece salito di categoria. Da parte dei grigiorossi ci sarà già voglia tra qualche ora di lanciare un messaggio alle dirette avversarie, seppur non si parli di campionato. Come se non bastasse una campagna acquisti che ha visto le firme di giocatori importanti quali Vandeputte e Fulignati dal Catanzaro, Bonazzoli dalla Salernitana, De Luca dalla Sampdoria e Antov di ritorno dal Monza. Se a questi aggiungiamo, tra l'altro, l'estro argentino del Mudo Vazquez, la rapidità di Dennis Johnsen e l'esperienza di Michele Castagnetti e di Matteo Bianchetti, allora la perdita di Massimo Coda (andato alla Samp) e Daniele Ciofani (ritirato) non deve più di tanto spaventare. Aspettiamoci una squadra difensivamente accorta, ricordando che lo scorso anno ha subito solo 32 reti (risultando la migliore del torneo in questo aspetto), tatticamente camaleontica, vista la possibilità di giocare con un solido 3-5-2 o un più sbarazzino 4-2-3-1, e qualitativamente da categoria superiore.
Se da quella parte si prosegue sulla strada della continuità, da questa si è fatta la rivoluzione. In panchina, in dirigenza, in rosa. Un chiaro segnale che più di qualcosa è andato storto lo scorso anno. Il nuovo tecnico Moreno Longo cerca riscatto dopo un affrettato esonero al Como, e oggi ha già una grande occasione per dimostrare il suo valore. Si partirà con il 3-4-2-1, modulo di partenza visto nelle buone amichevoli disputate in cui ogni reparto ha le proprie mansioni da svolgere senza troppo integralismo tattico, piuttosto con tecnica e qualità. I tre dietro dovranno dare solidità e aiuto alla manovra, cercando di gestire il pallone con quella pulizia che si richiede ai difensori che attuano l'impostazione dal basso. I due di centrocampo devono avere un dinamismo tale da premiare sovrapposizioni e inserimenti offensivi e a loro volta dovranno proporsi in avanti. I due esterni dovranno fluidificare sulle corsie di appartenenza, garantendo un importante apporto anche in fase di non possesso. Ovviamente, il tridente offensivo dovrà metterla dentro. Ma la presenza di due trequartisti qualitativi può anche portare all'abbassamento di uno dei due sulla linea di metà campo, con aiuto quindi alla cerniera mediana, con l'altro che si andrà ad affiancare alla punta, dando più peso alla fase realizzativa. Un leit motiv che vedremo ancora embrionale, ma che con il tempo diventerà stabile realtà per la squadra.
Grande curiosità vi sarà sicuramente per i nuovi arrivati, che hanno di fatto rimpiazzato (eccetto Sibilli) gli acquisti della sessione di 365 giorni fa. In primis per il bomber dell'estate Kevin Lasagna, che dopo le opache esperienze a Verona e in Turchia vuole tornare a timbrare il cartellino con la continuità a cui ci aveva abituati. Attesa anche per Costantino Favasuli, primo colpo del tandem Magalini-Di Cesare, chiamato a confermare le ottime impressioni della stagione appena trascorsa alla Ternana e Boris Radunovic, che difenderà i pali biancorossi dopo la sfortunata parentesi di Brenno e l'ottimo Caprile. Ci si aspetta anche che, per dirne uno fra i superstiti, Mehdi Dorval possa far rivedere le sgroppate laterali ammirate due anni prima, e che lo scorso anno hanno lasciato spazio all'intermittenza e alla paura. Quindi, bando alle ciance. Si comincia.
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