In attesa dei risultati sul campo la Bari può vantare discreti successi di carattere sociale. La firma di una crescita esponenziale nell'ambito dei media è da attribuire sicuramente a Alberto Marangon, emergente figura del nuovo corso societario.
Dopo quattro mesi di intenso e duro lavoro, il responsabile dell'area comunicazione si sta ritagliando un ruolo di rilievo nella neonata FcBari1908. Una storia decollata sin da subito come spiegato dal team manager biancorosso in una lunga intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport: "Il presidente mi ha conquistato sin dal primo contatto, il 6 luglio. - ha svelato alla rosea l'ex blucerchiato - Tre giorni dopo ho accettato la sua proposta. Non ne facevo una questione di categoria, mi interessava avere stimoli in un club di grandi tradizioni. Dopo 12 anni di intenso rapporto con la famiglia Garrone, di cui ero diventato un uomo di fiducia alla Samp, ho atteso l'occasione giusta. Pedone e Colombo? Li ho conosciuti alla Sampdoria e all'Atalanta. Sono stati loro a parlarmi di Bari. E adesso voglio godermi questa esperienza".
Un'avventura che ha il suo principale fautore, il patron Gianluca Paparesta. L'avvento dell'ex arbitro alla testa della nuova società ha lasciato parecchie supposizioni e la più classica delle domande: "Chi c'è dietro il presidente?". Marangon spiega: "Mi basta vedere l'impegno di Paparesta che opera e soffre, ci mette passione e idee per far crescere il Bari. In società il presidente è l'unico fantastico riferimento per tutti. Il resto non mi interessa".
Quale dunque il maggiore interesse del team manager del Galletto? Marangon svela i suoi segreti del mestiere: "Cerco di utilizzare al meglio gli strumenti preziosi per far decollare una società a livello d'immagine. - ha spiegato alla Gazzetta - A Genova ho voluto usare un drone per riprendere gli allenamenti di Delio Rossi, anche se inizialmente era abbastanza scettico per poi ricredersi. Sempre alla Samp, alla vigilia di un derby con il Genoa, sfida da sempre molto sentita nel capoluogo ligure, ho promosso una conferenza stampa congiunta degli allora tecnici Mazzarri e Gasperini. E poi è stato bellissimo creare Samp Tv. E Bari? Lo definisco un pianeta molto ricco dove si può realizzare tanto. Lavoriamo in sinergia, io, il responsabile del marketing Trisolini e l'addetto stampa Foglianese. Abbiamo la chat con i tifosi attraverso i canali facebook e twitter, il lunedì c'è l'angolo dell'allenatore che analizza l'ultima partita. Mentre i tifosi possono inviarci frasi di incitamento, selezionate dal nostro staff e proiettate nel tunnel degli spogliatoi, affinché i giocatori possano leggerle e tenerle a mente".
Tra i giocatori più portati ad essere considerati veri maestri dei social c'è Daniele Sciaudone ma l'ex Doria non si esime dal riconoscere una funzione predominante anche per un altro calciatore: "Salviato è stato una piacevole rivelazione. E' disinvolto, ha idee e usa le parole opportune. Ma a livello mediatico il presidente è il numero uno. Riesce a bucare lo schermo".
Marotta è stato suo mentore sin dai tempi del Venezia. Il dirigente bianconero lo avrebbe voluto anche alla Juventus: "Si. Gli sarò sempre riconoscente. Mi volle nell'ufficio stampa del Venezia. Avevo 18 anni e avevo appena conseguito la maturità scientifica. Ho fatto la trafila nelle giovanili del Venezia: come portiere, riserva di Francesco Benussi. Poi Marotta mi ha portato con sè in altri club. Dopo essere diventato giornalista pubblicista ho trasformato quello che era un semplice hobby nella mia professione".
Bari rappresenta presente e futuro per il team manager veneziano. La scelta di affrontare questa nuova ed intrigante avventura porta anche la regia di un ex illustre dal passato biancorosso, Antonio Cassano, con lui ai tempi blucerchiati: "Con Antonio parliamo almeno due volte a settimana. Vuole sapere tutto sulla Bari. Ci tiene moltissimo alla squadra e alla città e vuole essere informato. E' una persona straordinaria, chi lo conosce bene, riesce a guardarlo nel modo positivo".
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