Un mondiale da far seguire a chi oggi parla di complotti. Le partite falsate non si contano, a cominciare da quelle dei padroni di casa, portati di peso in semifinale, anche a danno dell'Italia. Alla fine, comunque, vince meritatamente il Brasile, che dopo essersi sbloccato sembra non voler più mollare lo scettro.
POCHE SORPRESE – Il calcio europeo, colpito in casa dall’affermazione in Svezia del Brasile, prepara la rivincita in vista della successiva edizione, in programma in Cile. Nel 1959 prende il via il Campionato Europeo per nazioni, snobbato dalla maggior parte delle squadre principali e vinto, a Parigi, dall’URSS, davanti ad un esiguo numero di spettatori, che sembrano sancirne il precoce fallimento. I sovietici sono dunque una delle squadre favorite, alla vigilia. Oltre a loro la Germania Ovest e ovviamente i campioni in carica del Brasile. Nelle qualificazioni, invece, cade a sorpresa la Francia, semifinalista quattro anni prima. Ai galletti è fatale lo spareggio contro la Bulgaria, all’esordio. Allo spareggio si ferma anche la corsa della Svezia, vicecampione in carica, che ormai ha salutato la propria generazione d’oro e lascia strada alla Svizzera. Faticano anche Cecoslovacchia e Spagna. I primi vittoriosi solo ai supplementari con la Scozia, i secondi che hanno la meglio sul Marocco di misura. Questi mondiali, comunque, segnano un nuovo record di partecipanti, salite a cinquantasette, con molte africane al via, a simboleggiare l’ormai chiara universalità del calcio.
SI RIVEDE L’ITALIA – E l’Italia? Dopo l’umiliante eliminazione dall’edizione precedente, gli azzurri restano in una fase burrascosa. Le qualificazioni si rivelano una passeggiata, vista la rinuncia della Romania. L’unico ostacolo, se così si può definirlo, è Israele, battuto con un punteggio totale di dieci a due. Nel frattempo si avvicendano i commissari tecnici, tra i quali anche Herrera, che però dura poco, finendo poi per guidare la nazionale spagnola. Ai mondiali, dunque, sulla panchina si siede il presidente della SPAL, Mazza. Non è il modo migliore di preparare una manifestazione iridata e i risultati lo dimostreranno.
BOTTE A SANTIAGO – Gli azzurri, inseriti nel girone dei padroni di casa, fanno di tutto per complicarsi la vita, non aiutati da un clima di odio creato ad arte dalla stampa locale. All’esordio, pur schierandosi con gente del calibro di Rivera, Altafini e Sivori, si preferisce puntare su uno striminzito 0-0 contro la Germania Ovest. La gara coi cileni, dunque, diventa decisiva e si trasforma presto in una rissa che l’arbitro inglese Aston, l’inventore dei cartellini, decide di gestire a senso unico, punendo gli italiani al minimo fallo e permettendo ai sudamericani entrate da codice penale. Finiamo sotto di due uomini e di un gol e diamo l’addio anticipato al mondiale. Inutile la vittoria finale con la Svizzera. Negli altri gironi il Brasile si impone davanti a Cecoslovacchia e Spagna, pur perdendo Pelé proprio dopo la sfida coi boemi. Ad aiutarlo, nella decisiva vittoria sulla Spagna, ci pensa l’arbitro, annullando il raddoppio spagnolo, prima del ribaltone firmato da Amarildo, la riserva di O Rei. L’URSS si complica la vita con la Colombia, facendosi rimontare fino al 4-4 finale, ma alla fine vince il girone davanti alla Jugoslavia. L’Europa fa il pieno anche nell’ultimo raggruppamento, vinto dall’Ungheria, agli ultimi fuochi, davanti all’Inghilterra, che prevale sulla deludente Argentina per la differenza reti, grazie al 3-1 nello scontro diretto.
ESPLODE GARRINCHA – Privo del suo astro più luminoso, Pelé, il Brasile ha trovato in Amarildo un sostituto, se non alla pari, almeno in grado di rimpiazzarlo onorevolmente. L’accoppiamento dei quarti, contro la solida Inghilterra, però, sembra fatto apposta per mettere alla prova i campioni del mondo, apparsi fin qui decisamente meno incisivi di quattro anni prima. In effetti l’Inghilterra tiene un tempo, ma tutta la partita è un assolo di un unico fuoriclasse. Garrincha, infatti, decide che è il momento di prendersi sulle spalle la squadra e taglia ripetutamente a fette la difesa avversaria. È un giorno difficile da dimenticare, per Wilson, il terzino sinistro inglese. Il risultato finale parla chiaro: 3-1 per i verdeoro, con doppietta di Garrincha e sigillo di Vavá su assist sempre dello scatenato “Mané”. L’Ungheria, sorpresa della prima fase, vive un’altra delusione, beffata dalla Cecoslovacchia dopo aver dominato a lungo, frenata soprattutto dalle parate del portiere Schrojf. Il gol partita è di Scherer, in contropiede. Cade la Germania, superata nel finale dalla Jugoslavia, con un gol del mediano Radakovic, mentre il Cile continua a farsi strada a “spinte”. Contro la favorita URSS non sembra esserci storia, se non fosse che il portiere Jascin viene colpito a tradimento nei minuti iniziali e, costretto a restare in campo, subisce due gol evitabilissimi. Cislenko riesce solo a pareggiare il primo e i padroni di casa festeggiano un traguardo nemmeno immaginato, alla vigilia. Il Sudamerica festeggia. Le due formazioni locali qualificate ai quarti resistono e riequilibrano la situazione.
FINISCE IL SOGNO CILENO – I due derby di semifinale regalano la certezza di una finalissima intercontinentale e fanno sì che la cavalcata del Cile termini onorevolmente, al cospetto dei campioni in carica. Lo stadio Nacional di Santiago è un catino ribollente di passione, ma il Brasile, e soprattutto Garrincha, non si fanno intimorire. Alla mezzora, infatti, il “passero” ha già colpito due volte. I cileni, che sembrano incapaci di reagire, si svegliano allo scadere grazie ad una splendida punizione di Toro, che riapre la gara. Nella ripresa l’arbitro da una mano ai giocatori di casa, non assegnando un rigore a Garrincha, ma ci pensa Vavá a riportare a due i gol di vantaggio. Un rigore generoso, trasformato da Sánchez, riaccende l’entusiasmo, ma è l’ultima illusione, perché ancora Vavá chiude i conti. Almeno per quanto riguarda il risultato, perché nei minuti finali Garrincha è fatto oggetto di una caccia all’uomo che si conclude con l’espulsione del killer Landa e dello stesso esterno destro, per reazione. Mentre esce dal campo, per di più, viene colpito da un sasso lanciato dagli spalti, che gli causa una ferita alla testa, ma la ferita più grave sembra essere l’impossibilità a giocare la finale. Sembra, però. A Viña del Mar, intanto, la Cecoslovacchia mette a frutto la sua maggiore tenuta atletica per avere la meglio sulla più tecnica Jugoslavia. Jerkovic, uno dei capocannonieri del torneo, riesce solo ad annullare il primo vantaggio, ma la doppietta di Scherer nel finale risulta fatale. Gli slavi perderanno poi anche il terzo posto, al novantesimo, contro i più motivati cileni. All’atto conclusivo, dunque, si ritrovano Brasile e Cecoslovacchia, già affrontatesi nella prima fase, in una gara terminata a reti bianche, mentre
IL BIS DEL BRASILE – Dal punto di vista tecnico la finale sembra una gara senza storia, ma solo otto anni prima la Germania aveva dimostrato che al termine di un torneo intenso come il mondiale le energie fisiche possono colmare il gap. Ed in effetti la Cecoslovacchia è sembrata in crescendo, capace di battere due formazioni superiori come Ungheria e Jugoslavia. Il Brasile, dal canto suo, rinuncia ancora a Pelé, che chiedeva a gran voce di giocare, ma recupera incredibilmente Garrincha, espulso in semifinale. Grazie a pressioni politiche, infatti, il governo brasiliano finisce per convincere i boemi a chiedere pubblicamente che Garrincha potesse essere in campo. Un modo come un altro per rendere ulteriormente poco credibile il torneo cileno.
Nei primi minuti di gara, comunque, la Cecoslovacchia sembra talmente padrona del campo da rendere il bel gesto ininfluente. In effetti Garrincha finirà per incidere poco sul risultato, ben controllato dal terzino sinistro Novak. La partenza all’assalto degli avversari coglie di sorpresa i brasiliani, che al quarto d’ora si ritrovano sotto di un gol. Lo firma Masopust, futuro Pallone d’oro, con un rasoterra ravvicinato che non lascia scampo a Gilmar. A far svanire il sogno dell’impresa ci pensa Amarildo, degno sostituto del re Pelé, con un diagonale dalla linea di fondo che trova impreparato il fin qui impeccabile Schrojf. La svolta arriva a metà ripresa. Cross dalla sinistra di un incontenibile Amarildo e colpo di testa vincente del mediano Zito, complice la mancata uscita del portiere boemo. A questo punto per il Brasile la strada è in discesa e prima del traguardo c’è pure il tempo per il terzo gol, a firma del solito Vavá, che ribadisce in rete un pallone sfuggito alla presa di uno Schrojf ormai in confusione. Un mondiale pieno di polemiche e di gioco violento si conclude col successo del Brasile meno spettacolare di sempre. Quanto basta per il bis, comunque, e per eguagliare l’Italia, unica ad aver vinto due edizioni di seguito.
IL CAMPIONE DEI CAMPIONI
Manoel dos Santos Francisco “Garrincha” – Condizionato fin dall’infanzia da una malformazione fisica che lo costringe alla zoppìa, il piccolo Manè, invece di rassegnarsi ad una vita di stenti, riesce a sfruttare la propria debolezza per diventare il miglior dribblatore della storia del calcio. Il soprannome di “Garrincha”, un piccolo uccello tropicale, arriva come conseguenza inevitabile, per quello scricciolo che con la maglia del Botafogo sale alla ribalta internazionale conquistandosi la nazionale. Presente già nel 1958, il “suo” mondiale è però quello cileno, nel quale in assenza di Pelé si trasforma in uomo simbolo della squadra. Sarà presente anche quattro anni dopo, ma ormai in fase discendente, complice una relazione extraconiugale che lo porterà a perdere tutte le ricchezze accumulate col suo talento e a cadere preda del demone dell’alcol. Fino alla morte, arrivata nel 1983 a 50 anni.
TABELLINO DELLA FINALISSIMA
Santiago, 17 giugno 1962
Brasile: Gilmar, D.Santos, N.Santos, Zito, Mauro, Zózimo, Garrincha, Didí, Vavá, Amarildo, Zagalo.
Cecoslovacchia: Schrojf, Tichy, Novak, Pluskal, Popluhar, Masopust, Pospichal, Scherer, Kvasnak, Kandraba, Jelinek.
Marcatori: 15’ Masopust(C), 17’ Amarildo(B), 68’ Zito(B), 77’ Vavá(B).
Autore: Andrea Dipalo
Altre notizie - La Storia dei Mondiali
Altre notizie
- 22:00 Tutti i video di TuttoBari. Seguici sul canale Youtube... e non solo
- 21:00 Verso Bari-Frosinone, due biancorossi pronti a fare i conti col proprio passato
- 20:00 Longo, ricordi Frosinone? La cronistoria di quella tormentata (ma vincente) annata da allenatore dei laziali
- 19:00 Il punto sulla Primavera: derby col Monopoli vinto e sorpasso in classifica. Ma è solo l'inizio...
- 18:00 Vicari, Maiello e non solo: anche i senatori ora sono in discussione
- 17:35 Calciomercato Bari: acquisti, cessioni, trattative. Oggi giocherebbe così
- 17:30 Frosinone verso Bari, clima infuocato. Striscione tifosi: "Pretendiamo rispetto"
- 17:00 Il mercato alle ultime curve: tango Pereiro, ora Sibilli può lasciare per davvero
- 16:40 Sibilli verso l'addio: accordo con la Samp, la formula
- 16:30 UFFICIALE - Matino è un nuovo giocatore del Cittadella. La formula
- 16:00 La giornata - Squadra a Modugno, tattica e sfida. Domani seduta mattutina
- 15:00 Una nuova panchina per Torrente. Allenerà in Serie C
- 13:30 Bonfanti alla carica: ora mira ad una maglia da titolare. E contro il Frosinone sa già come far gol
- 12:00 Il mercato degli ex - Castrovilli, Verona non convince. La Triestina su Diaw
- 11:30 TuttoBari - Mercato, Pereiro in chiusura tra oggi e domani. Maggiore-Sibilli è una possibilità
- 11:00 Bari, la leadership di Pucino una certezza per Longo con una speranza all'orizzonte
- 10:30 Asse Bari-Napoli: scambio di centrocampisti Primavera
- 10:20 GdM - Benedetti rallentato per un motivo. Maggiore, filtra ottimismo. Pereiro: ecco quanto propone il Bari
- 10:15 CdS - Sibilli, un club è favorito tra Samp e Salernitana. Pereiro: battute finali. Matino-Cittadella, ecco la formula
- 10:00 Bonfanti traccia l'orizzonte: il gol, l'obiettivo stagionale, il chiodo fisso verso domenica. E quel matrimonio che poteva arrivare prima
- 09:30 Caputo si ritira dal calcio giocato. Arriva anche il saluto del Bari
- 09:00 Verso Bari-Frosinone: nei gialloblu rientra un calciatore. Biraschi è invece out: scelto il sostituto
- 08:45 GdS - Sibilli e la Samp: niente quadra. Blucerchiati su un altro obiettivo. Bari: Maggiore e Pereiro
- 08:30 Bari, occhio a Polito: vuole due biancorossi a Catanzaro
- 08:15 Rep - Maggiore, corsa e qualità. Pereiro, discorso aperto. Matino via, ma il Bari non lo sostituirà
- 07:55 Tuttosport - Mezza Serie B su Sibilli: Cremonese e altre cinque. Fumagalli, quotazioni in crescita
- 07:45 TeleBari - Pereiro, presto la fumata bianca. Sibilli-Salernitana, accordo di massima. Maggiore invece...
- 07:00 Sibilli, la ricostruzione da Frosinone: Angelozzi lo apprezza, ma...
- 23:00 Il mercato delle altre - Magnani passa al Palermo. Gytkjaer vicinissimo allo Spezia. Seculin torna al Modena
- 22:00 TuttoBari anche su WhatsApp e Telegram! Seguici!
- 21:00 Instagram biancorossi: la scheda di Favilli. Dal matrimonio alla maglia azzurra
- 20:00 Bari, chi al posto di Lella contro il Frosinone? L'ex Tangorra ha un preferito
- 18:45 Bari-Frosinone, l’arbitro sarà Francesco Cosso. Quattro i precedenti
- 18:00 Da sogno di calciomercato a prossimo avversario: Anthony Partipilo torna a casa
- 17:15 Sibilli, decolla uno scambio? Pedullà: "La Salernitana propone un centrocampista"
- 16:45 La giornata - Doppio allenamento, nel mini torneo vincono i 'rossi': chi era in squadra
- 16:30 Verso il Frosinone: il possibile undici di Longo. Non c'è solo il dubbio centravanti
- 16:15 Dalla Campania - La Salernitana pensa a Giuseppe Sibilli
- 15:00 Storie biancorosse - Bari, nel 2018 un mercato invernale internazionale, da Balkovec ad Andrada
- 13:45 Un altro attaccante per il Bari? Ipotesi per una vecchia fiamma
- 13:30 Bonfanti svela: "Già a gennaio scorso fui molto vicino al Bari"
- 13:20 Bonfanti: "Vivo per il gol. Bari, l'obiettivo sono i playoff. Sulle rimonte subite dico..."
- 13:15 Bonfanti: "Motivazioni alte. Meglio di Bari non c'è. Ruolo, inizialmente facevo l'esterno. Quanti leader in squadra!"
- 13:00 Bari, si spinge per Pereiro. Gli aggiornamenti di Pedullà
- 12:45 Di Marzio - Matino ai saluti: firma col Cittadella vicina
- 12:15 Marino su Sibilli: "Non è quello che conosciamo. Leggo di Pereiro, bisogna capire se..."
- 12:00 Pereiro, pressing continuo. Il CdS: "Buone possibilità. E Sibilli..."
- 11:00 Tuttosport - Il Bari cerca rinforzi: piace un centrocampista della B turca
- 10:30 Mercato, Coli Saco già via da Bari? C'è una pista in Serie B
- 10:00 Rep - Manzari in C: c'è il Monopoli. Scambio Sibilli-Benedetti? Idea embrionale. Pereiro...
- 09:30 CdS - Pereiro, contatti intensi. Con la Sampdoria uno scambio. E piace ancora Moro
- 09:15 Il pareggio col Bari fa bene al Cesena. Le parole di Shpendi
- 08:00 Chi titolare fra Bonfanti e Favilli? Bari, è caccia al gol in vista del Frosinone. La preferenza dei nostri lettori
- 07:00 Mercato, ultimi giorni. Cosa fare? L'ex Fontana dice la sua
- 22:15 Caputo annuncia il ritiro: "Ringrazio tutti, anche chi mi ha criticato"
- 22:00 Da Frosinone: un giocatore pronto a tornare in campo contro il Bari
- 21:00 TuttoBari - Fontana: "Il mio Bari era illegale. I portieri di oggi? Fisici e tecnici, in Italia tanti forti. Perché Ronaldo era un Fenomeno"
- 20:00 Obert rinnova col Cagliari: "Promozione a Bari memorabile"
- 18:35 Bonfanti a caccia di gol, il Frosinone nel mirino. Domani la prima conferenza in biancorosso
- 17:15 La giornata - Vicari verso il sì: in gruppo per buona parte dell'allenamento. Favilli e Bonfanti: reti in partitella