"Menomale che Collina ora lavora per la Uefa". Così Graziano Cesari ai microfoni di Questo è Calcio, su Teleradiostereo. "Diciamo - aggiunge l'ex arbitro - che Collina non ha mai lavorato per l'Aia. Per la Lega probabilmente sì, per la sua poltrona sicuramente sì. Quella del designatore, prima, era una scelta solamente politica, ora il presidente dell'Aia è eletto dalla base, direttamente dagli arbitri. E' una decisione assolutamente autonoma nella quale i poteri della Lega non entrano.
Ricordo che in passato, per l'elezione dei designatori Bergamo e Pairetto si tenne un conclave a Roma, e la doppia nomina servì proprio per assecondare il parere di tutti i presidenti, facendo scaturire un gran casino".

Sul nuovo corso del mondo arbitrale targato Braschi: "Braschi ha tutte le attenuanti del caso, perchè sta svolgendo il lavoro di
designatore per la prima volta. Inoltre, ha già introdotto una novità importante. Finora ha utilizzato ben 23 arbitri, prima la rosa dei direttori di gara era sfruttata molto meno. Ad esempio, Bergonzi, ricusato da Collina, è tornato ad arbitrare la Juventus dopo tre anni, lo stesso vale per Tagliavento, che torna ad arbitrare l'Inter già dalla prossima gara con il Cagliari". L'attacco a Collina non è affatto velato: "Fino all'anno scorso c'era un certo potere, che ora non c'è più".

Sull'utilizzo della tecnologia nel calcio: "Sarebbe bellissimo. E' una questione che io mi pongo dal 1990, dopo l'errore
del gol annullato a Bierhoff contro la Juventus. Abbiamo avuto tantissime riunioni a livello Fifa e Uefa dove ci hanno chiesto se volevamo l'utilizzo della tecnologia. Non c'è stato un solo arbitro a dire di no. Voi però pensate che il mondo mediatico legato al calcio sia così interessato a tale provvedimento? Io credo di no".

Non c'è una ricetta per dare credibilità al movimento: "Il sospetto nella testa dei tifosi, naturalmente, non è mai tolto".

Sezione: News / Data: Gio 14 ottobre 2010 alle 21:27
Autore: Andrea Dipalo
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