Continuano i guai per l'ormai ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli. Il calciatore ha, infati, ricevuto un avviso di garanzia riguardante un'indagine in corso su di lui; il reato contestatogli? Estorsione.

IL FATTO - Il giocatore leccese avrebbe commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss mafioso Antonio, il recupero forzato di certe somme di denaro a suo credito. Inoltre, lo stesso Miccoli, avrebbe preteso dal gestore di un negozio Tim - qui l'avviso riguarda l'accesso abusivo a sistema informatico - la cessione di quattro schede sim intestate in maniera fittizia ad altri clienti.

Come riportato dal Corrieredelmezzogiorno.it, a destare choc e disgusto sono le intercettazioni che la Procura ha effettuato sul cellulare del mafioso, in cui gli stessi e Miccoli si insultano la memoria di Giovanni Falcone, ucciso da 'Cosa Nostra' insieme alla moglie e agli uomini della scorta: "Quel fango di Falcone" é addirittura la canzoncina che i due intonano mentre viaggiano in auto, ed é la stessa espressione che l'atleta utilizza per dare appuntamento al suo amico: "Vediamoci davanti all'albergo di quel fango di Falcone", per indicare la struttura dove ogni anno vengono commemorate le vittime della strage di Capaci.

L'ex rosanero, in altre conversazioni, si riferisce al giudice scomparso come "feccia". Difficile trovare commenti.

Sezione: News / Data: Sab 22 giugno 2013 alle 15:50
Autore: Carlo Caliendo
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