Ogni terra ha un suo giocatore, ogni città ha un campione da ricordare. E' stato il più grande fantasista che abbia mai giocato nel Bari, un vero numero 10, uno stile di vita discusso...10 anni prima di Cassano. Pugliese DOC, ha regalato grandi emozioni ai tifosi del San Nicola con la maglia biancorossa del Bari.
Ci troviamo nell'estate 1987 con una telenovela che ogni giorno compare sui quotidiani sportivi. Le sorti di un vero talento sono in bilico tra il Bari e la ambiziosa Roma. Dopo un lungo, quanto estenuante tira e molla, nel Luglio del 1987 Pietro Maiellaro, proveniente dal Taranto, passa al Bari per 3,2 miliardi di lire. La sua carriera è pronta a decollare definitivamente.
Pietro Maiellaro nasce a Candela, in provincia di Foggia, il 29 settembre 1963 e cresce calcisticamente nel Lucera e inizia a farsi notare in serie B giocando da giovanissimo nel Varese. Poi, grazie alle sue giocate, riesce a portare prima il Palermo e poi il Taranto in serie B.
Soprannominato lo Zar, dovuto al suo nome, nel capoluogo pugliese vive il periodo più proficuo della sua carriera. La sua prima rete in biancorosso coincide con la prima rete in assoluto della squadra barese. E' il 26 Agosto 1987 ed il Bari è impegnato in casa contro il Monza, valevole per il secondo turno di Coppa Italia. Al minuto 40 sigla la rete dell'1-0, che consente all'11 allenato da Enrico Catuzzi, di portare a termine la prima vittoria stagionale. Concede il bis 4 giorni dopo, sempre in casa, sempre in Coppa Italia, sempre dando la vittoria per 1-0. Questa volta a soccombere è il Barletta.
In campionato le cose vanno diversamente, preferisce mandare in rete i propri compagni di reparto Perrone e Rideout, piuttosto che tentare lui la conclusione a rete. Il 13 Dicembre finalmente si sblocca in occasione della trasferta in quel di Cremona. Sigla la rete dell'1-1 che pareggia il goal di Lombardo. Questa rete lo sblocca psicologicamente e nella prima stagione mette a segno 4 goals in tutto il torneo, dimostrandosi un giocatore di categoria superiore: accarezza il pallone con sensibilità unica, è particolarmente portato ai dribbling, grazie ai quali metteva sempre in superiorità numerica i suoi nelle azioni d’attacco.
L'anno successivo è quello della consacrazione. Tutto inizia in una fantastica sera d'estate. Il 24 Agosto 1988 a Bari arriva il Napoli del pibe de oro, Diego Armando Maradona. Partita valevole per il secondo turno di coppa Italia. Una partita magica, iniziata subito con una rete di Michele Armenise, nata da un lancio illuminante dello Zar e conclusa nel migliore dei modi. A 5 minuti dal termine, Pietro Maiellaro sigla la rete del 2-0, che consentirà alla squadra barese di sconfiggere la favorita alla vittoria finale della Coppa. E' il preludio ad una stagione fuori dagli schemi, si intuisce che il Bari può puntare alla promozione grazie alle doti funamboliche del numero 10 pugliese. E così fu, al termine della stagione grazie ai suoi 9 goals ed ai tanti lanci precisi, il Bari termina il campionato con 51 punti, piazzandosi al primo posto, in compagnia del Genoa.
Ora Pietro il grande può confrontarsi con i campioni, con gli assi della serie A. Alla prima giornata a bari arriva la Fiorentina di un numero 10 davvero famoso, è la Fiorentina del divin codino Roberto Baggio.
Come sempre Pietro alle prime uscite si trovare pronto, è il 27 Agosto 1989, il Della Vittoria è gremitissimo. Le 2 squadre si affrontano a viso aperto, con i 2 geni-fantasisti pronti ad estasiare il pubblico pagante. Al minuto 40 il Bari va in vantaggio, grazie ad una prodezza balistica dello Zar di Puglia. Ora tutta Italia ha conosciuto quel piccolo numero 10, con la casacca biancorossa, che tanto ha fatto innamorare il pubblico di fede biancorossa. La partita termina con il risultato di 1-1 grazie al goal siglato a 11 minuti dalla fine, dall'altro genio numero 10, in casacca viola.
Nelle 2 stagioni in serie A sigla in tutto 13 reti, esattamente quante ne aveva fatte nelle 2 stagioni di serie B, dimostrando che i suoi piedi non avevano sentito minimamente la differenza del salto di categoria. Portando il Bari sempre ad una salvezza comoda e senza patemi.
Nel campionato 1991-1992 Maiellaro viene acquistato dalla Fiorentina, ma non riuscirà ne in Toscana e nemmeno in tutte le altre squadre a raggiungere la popolarità ottenuta a Bari. Nei 7 campionati successivi non giocherà mai più in serie A. Ci prova anche in Messico, ma anche li non si ritrova più.
Ma come tutte la favole d'amore, anche questa ha un lieto fine. Dalla stagione 2008-2009 diventa l'allenatore della Primavera biancorossa, pronto a scoprire altri calciatori con il suo stesso estro, geni si ma magari con meno sregolatezza.
Appuntamento a giovedì prossimo, per un'altra storia biancorossa.
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