I ricordi belli, in fondo, servono proprio a questo: a dare un po' di sollievo quando la tempesta sballotta la nave di qua e di là. Per qualsiasi tifoso del Bari, Igor Protti è un bel ricordo, di quelli che rimettono in funzione la macchina per sognare. Le notizie che si leggono sui giornali dicono che per anni attorno al "San Nicola" ha gravitato una ghenga di loschi personaggi senza scrupoli: ed è proprio in momenti foschi come questo che vien voglia di ascoltare il pensiero di uno come Igorprottifacciungol, l'eroe biancorosso senza macchia. Le chiamano bandiere, e sono una razza in estinzione. In esclusiva per TuttoBari.com l'ex attaccante ha rilasciato quest'intervista.
Igor, tu sei ancora un idolo per i tifosi del Bari, forse l'ultimo. Come ci si sente nella parte dell'ultimo dei mohicani? "Che dire, quelli vissuti nel capoluogo pugliese, dal '92 al '96, sono stati per me anni stupendi. Ma davvero, non voglio essere il solo ad essere ricordato di quella squadra. Era un gruppo meraviglioso, tutti eravano attaccati alla città, alla piazza...davvero, voglio ricordare questo e dimenticare invece tutto il male vissuto dal Bari in questi ultimi mesi. Quello del calcioscommesse è un capitolo molto amaro".
Il Bari in cui tu giocavi, al termine del campionato '95-'96, retrocesse in Serie B nonostante avesse una rosa straordinaria: da Fontana a Garzya, da Ingesson ad Andersson. E poi c'eri tu. Forse quel Bari nella Serie A di oggi si sarebbe salvato, non credi? "É difficile dirlo. I dati dicono che quella era una squadra molto forte nella fase offensiva e più vulnerabile quando doveva difendersi. Sai però quale fu la cosa straordinaria di quella stagione? Che, benchè spacciati, all'ultima di campionato contro la Juventus c'erano al San Nicola 30000 spettatori. Molti erano venuti allo stadio per incitarmi: ero infatti in lizza per il titolo di capocannoniere, che poi vinsi con Beppe Signori. Quel riconoscimento, comunque, non riguardava solo me, ma tutta la squadra, la città. Era una cosa nostra, non una gioia personale. In ogni caso, durante quella stagione avevamo dato tutto, la gente lo capì e ci sostenne fino alla fine. Bari è una piazza straordinaria, lo dimostrò in quell'occasione".
Era il Bari del trenino...che simpatica quell'esultanza! "Sì, e a questo proposito voglio ringraziare Ciccio Caputo, l'attuale capitano del Bari. Lui ha rispolverato quell'esultanza molto cara a chi seguiva il Bari quando c'ero io e questo mi ha fatto molto piacere. Poi, a proposito di Caputo....non è più giovanissimo ma è un attaccante che a me piace davvero tanto".
Veniamo al presente, Igor. Il Bari ha raccolto tre punti nelle ultime tre gare. Dopo un inizio da favola è già finito il tempo dei sogni? "No, il campionato di Serie B è molto particolare, tutte le squadre vivono alti e bassi, l'importante è superare i momenti di difficoltà con concentrazione e serenità. Quello che sta facendo questa squadra ha del miracoloso. L'anno scorso, nonostante mille problemi, il Bari ha fatto un buonissimo campionato. Quest'anno è migliorato ancora. Complimenti ai ragazzi e a Torrente".
A proposito di Torrente, ci hai mai giocato contro? Che difensore era? "Sì, sì, ci ho giocato contro, e lui si ricorderà bene (ride, ndr). Campionato 94-95, io ero al Bari, lui al Genoa: finì 4-1 per noi, doppietta per me, i miei primi gol in Serie A. Insomma, per me un ricordo bellissimo, per lui un po' meno. Che difensore era? Molto corretto, sapeva fare il suo mestiere. Era, quello, un calcio molto diverso da quello di oggi..."
Cioè? "Dal punto divista tattico proprio un altro mondo. Le marcature erano a uomo, ora invece tutti giocano a zona. E poi era un calcio più maschio, gli arbitri ammonivano molto meno...altri tempi, altri tempi".
Torniamo all'attualità. Il Bari rischia di avere ulteriori penalizzazioni per il calcioscommesse. Non credi che potrebbero essere psicologicamente delle mazzate tremende per la squadra? "Certo fare punti e vederseli togliere per colpe non proprie è frustrante. Ogni vittoria è fatica, sudore e vedere vanificati i propri sforzi è pesante per chiunque, una cosa che di sicuro non fa piacere. Cosa posso dire? A me non è mai capitato di vivere una situazione così, è una realtà che non conosco".
La sconfitta con la Juve Stabia, arrivata al termine di una gara in cui non s'è certo visto il migliore Bari, è arrivata a ridosso delle nuove rivelazioni sul calcioscommesse. Un caso? "Questo può dirlo solo chi ha vissuto lo spogliatoio in quei momenti. Il Bari purtroppo da mesi è al centro di storiacce: spero che tutto questo finisca presto, che non se ne parli più. La squadra ora non deve farsi travolgere da queste notizie: il campionato è aperto, tutto può succedere, tutto può cambiare rapidamente. Il Livorno, per dirne una, sabato ha vinto 3-1 a Reggio dopo aver preso cinque gol la settimana prima in casa contro lo Spezia. E poi diciamo anche un'altra cosa: la Juve Stabia era un avversario ostico, difficile far punti sul loro campo".
Sempre parlando di calcioscommesse, Farina, il calciatore che ha denunciato le combine, è rimasto senza squadra. Non è una vergogna? "Guarda, io ogni giorno quando vedo il tg mi accorgo che tante cose non mi piacciono. E non parlo solo di calcio. Farina come calciatore non lo conosco, ma è evidente che il fatto che sia rimasto disoccupato dopo quelle denunce è una coincidenza strana e non posso non farmi delle domande".
Adesso cosa fai nella vita, Igor? "Faccio l'osservatore per il Catania e ho alcune attività in Toscana".
In tutti questi anni i Matarrese ti hanno mai offerto una poltrona a Bari? "No, mai. Ho incontrato il presidente più volte, ma mai mi è stata fatta un'offerta di questo tipo".
E non credi di meritarla? Non credi che le bandiere dovrebbero essere trattate con più riguardo? "Che dirti...per me sarebbe un onore lavorare per la società pugliese. Sono passati molti anni da quando ero un giocatore biancorosso, ma Bari la amo tuttora. Tutte le maglie che ho indossato per me sono passione, sentimento, attaccamento. Una maglia di calcio per me non è una di quelle che metti per andare a mare e poi, via, se ne indossa un'altra. Ecco, se posso esprimere un desiderio, mi piacerebbe molto rendermi di nuovo utile alle squadre di cui sono stato giocatore. Squadre come il Bari".
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