Nel proseguo della nostra intervista Cosimo Nannini, trovano spazio diversi argomenti. Tra questi, alcune memorabili vicende vissute in maglia biancorossa: "Ho veramente migliaia di ricordi. Sicuramente la vittoria del campionato è stata coronamento di un giorno particolare perché eravamo a Troina, lontano da casa, ma i festeggiamenti furono indimenticabili. Come quelli in casa contro il Rotonda, il San Nicola bellissimo. Per noi ragazzi non abituati a quelle platee è stato emozionante. Anche contro la Nocerina, quel 4-0 con la coreografia. Tanti episodi che conservo con affetto. Tanti tifosi in questi giorni mi hanno scritto, sono eccezionali. Spero di tornarci a vedere un partita importante che possa portare il Bari dove merita di stare, ma non diciamo troppo (ride, ndr)".

In merito a eventuali rimpianti sulla sua carriera, ha invece detto: "Ho sempre lavorato al meglio delle mie capacità. Il rimorso più grande che ho è che proprio l'anno in cui mi sono sentito più cresciuto come calciatore, come esperienza, in cui è scattato il clic nella mia testa per farmi capire che mi sarei potuto togliere delle soddisfazioni è stato l'ultimo anno che ho giocato. Non saprò mai come sarebbe andata, ma la vita ti mette di fronte a queste situazioni. Mi sono divertito tantissimo nelle varie piazze in cui ho avuto modo di giocare, ho vissuto esperienze eccezionali che forse in alcuni casi ma sarei potuto godere di più. A Bari ero ancora giovane, il primo anno lontano da casa. Sono stati inizialmente mesi sofferti ma alla fine mi sono tolto tante soddisfazioni in questi pochi anni".

Su Nicolò Zaniolo, compagno di squadra nelle giovanili della Fiorentina, rivela: "Per me Nicolò si vedeva già fosse forte, però non avrei mai detto che avrebbe raggiunto questi livelli in così poco tempo. Era un ragazzo per certi versi immaturo, non aveva ancora sviluppato le capacità fisiche che adesso ha. Era ancora un ragazzetto. In quei due anni della Primavera, ha raggiunto una capacità fisica pazzesca, ora è un metro e novanta con due gambi enormi".

Per ultimo, ci ha svelato cosa sta facendo una volta annunciato il ritiro"Mi sono attivato per fare quante più cose possibili perché chi è abituato a giocare a calcio già a 6 anni, ha la routine quotidiana già fissata. Ho ripreso a studiare, mi mancano gli ultimi due anni di Scienze Motorie dopo averne frequentati già tre. Invece il Montevarchi, il mio ultimo club, mi ha dato la possibilità di lavorare nel settore giovanile, affiancando un mister. Mi sto trovando bene, con questi ragazzi del 2011, da cui sto imparando. Devo vedere se mi piace, magari farò dei corsi a Coverciano, può essere una strada".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 14 novembre 2024 alle 22:00
Autore: Piervito Perta
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