Il Bari di mister Mignani vola, reduce com’è da 5 vittorie ed un pari nelle ultime 6 partite, e resta pienamente in corsa per agganciare la promozione diretta in A, che dista solo una lunghezza, con la seconda piazza della graduatoria ora occupata dal Genoa. A testare le ambizioni dei biancorossi, sabato alle 16.15 al S. Nicola, sarà la capolista Frosinone, che dista 12 punti dai galletti.

Il salto in massima serie manca a queste latitudini addirittura dall’annata 2008-’09, quando a guidare dalla panchina il club allora dei Matarrese c’era un certo Antonio Conte. Quel Bari, all’epoca, a questo punto del campionato occupava la testa della classifica, a quota 50, in condominio con il Livorno. Di fatto, nelle prime 28 giornate, raccolse un solo punto in più di quanto non abbia fatto oggi la truppa di Mignani.

Se il goleador della squadra attualmente è il capocannoniere del campionato Walid Cheddira, autore di 15 segnature al momento, all’epoca il centravanti principe della compagine era Paulo Vitor Barreto, che fino a questo punto della stagione aveva messo a segno 11 reti personali, ma chiuse la stagione raggiungendo infine i 23 gol, in un campionato, però, che in quella stagione constava di 42 partite.

Il ruolino complessivo odierno del Bari parla di 13 vittorie, 10 pareggi e 5 sconfitte, in molto sovrapponibile a quanto fecero illo tempore Gillet e compagni, con un cammino che fin qui contava lo stesso numeri di affermazioni, 11 pari ed una battuta d’arresto in meno.

Molto dissimile, invece, la statistica relativa ai gol fatti e subiti, che oggi vede Caprile e soci con 45 segnature fatte e 27 prese, miglior attacco del torneo, mentre allora le esultanze biancorosse erano state solamente 33, a fronte di 23 palloni raccolti nella propria porta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 07 marzo 2023 alle 19:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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