Quando si dice che nella vita tutto torna, spesso si pensa ad una frase fatta. In realtà i sacrifici, la passione, gli schiaffi amari che si ricevono durante l'esistenza non sono vani. Il calcio riserva delle storie magnifiche e quella di Emanuele Polverino vale la pena raccontarla.

Un portiere che per trovare qualcuno che creda in lui deve andare a giocare nel Cilento. In una delle zone più belle del Meridione, Polverino difende i pali del Santa Maria, neopromossa in D, dopo annate vissute da secondo portiere in C. Finita la buona stagione, il suo mentore Polito lo chiama per proporgli di venire a Bari. Uno scherzo, una burla si potrebbe pensare. Come può un portiere dal così basso curriculum venire in un polo del Sud Italia che ha visto tra i pali grandissimi portieri, da Mancini a Gillet?

È questo ciò che in molti pensavano nel lontano agosto, incuranti della carriera di Polverino fatta di sacrifici. Il treno giusto, si dice, che nella vita passi sempre. Bisogna solo saperlo cogliere. E Polverino, che di bocconi amari ne ha ingoiati in carriera, ha prontamente preso la palla al balzo e ha dimostrato che i brutti anatroccoli possono diventare degli splendidi cigni.

È lui la più bella sorpresa del Bari. Quando chiamato in causa, in momenti chiave della stagione, ha sempre risposto presente sfoderando grandissime prestazioni. Interventi prodigiosi, un gatto tra i pali. La sua abilità palla al piede gli permette di gestire comodamente la costruzione dal basso dell'azione e la sicurezza che dà alla sua squadra è impareggiabile. Una bellissima storia la sua, sicuramente a lieto fine. Comunque vada lui ha già vinto. E non solo un campionato, ma la consapevolezza che nella vita i sacrifici sono sempre ripagati.

Sezione: News / Data: Gio 07 aprile 2022 alle 16:30
Autore: Claudio Mele
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