Sembrano passati anni da quando il Bari è stato oggetto, meritatamente, di grandi titoli sui giornali dovuti alla grande cavalcata verso la Serie A. L’entusiasmo della gente era incredibile. Striscioni e bandiere, magliette biancorosse e mani al cielo. Il giorno di San Nicola, poi, è esploso l’entusiasmo alle stelle, e ricordo che per le strade , sembrava di stare nel bel mezzo del carnevale di Rio de Janeiro.
Tutte queste parole ormai fanno parte di un passato recente ma che sembra lontano. Tutte queste frasi son state dette migliaia di volte, da me e da tutti i giornali locali e nazionali.
Ora tutto questo non c’è più. Bari sembra una città silente che aspetta, borbottando sotto i baffi, l’esito della trattativa più importante degli ultimi anni.
Non si tratta dell’acquisto di un giocatore di classe o di un allenatore con schemi rivoluzionari, ma della cessione della società stessa. In tutti gli sport, e nel calcio in particolar modo, si tende a dimenticare facilmente qualcuno che magari 3 mesi prima ha dato un contributo fondamentale alle vittorie ottenute.
Noto dissapori tra i tifosi amici e vista la situazione dalla tribuna, mi sembra che questa travagliata estate non verrà ricordata per i numerosi acquisti effettuati da Perinetti, ma per l’esito, positivo o negativo, della trattativa in corso tra la famiglia Matarrese e la holding di Barton.

Certamente il campionato sta per iniziare, non aspetta, e chi è in ritardo inevitabilmente paga.
Ormai le vittorie del campionato di serie B sembrano non interessare più a nessuno, quelle esultanze appartengono agli archivi.
Ora la gente si è spinta troppo oltre con la mente, sarebbe una tragedia (sportivamente parlando) se l’affate non andasse in porto.
L’idea di avere, qui a Bari, un “paperon de paperoni” che ha la possibilità e la volontà di fare grandi cose per la quadra, e non solo , esalta ogni biancorosso.

Tornare indietro o, comunque , restare fermi al punto di partenza, rappresenterebbe una sconfitta per Bari e uno strappo troppo grande da poter ricucire brevemente.
Il tempo dei Matarrese, per questi motivi, sembrerebbe proprio finito al di la dei vari dissapori tra loro e la gente.
Se il Bari vince un’amichevole, perde un triangolare, cede Caputo o conferma Barreto, non acquista un grande attaccante e preferisce Sforzini e Alvarez, poco importa.
Si aspetta silenziosi, quasi come se il suono della voce dei tifosi, in un momento poco opportuno , potrebbe rischiare di rovinare tutto.
Qui a Bari ormai già si sogna senza essersi nemmeno addormentati e si aspetta il 18 Agosto (giorno della probabile firma di Barton) con impazienza, immaginando cosa ne potrà essere di questa squadra allenata da Ventura nel precampionato.

Lontane le esultanze della promozione, lontani i dissapori per la campagna acquisti apparentemente deludente, e lontana pura la delusione per l’abbandono del condottiero Antonio Conte. Adesso si pensa solo al buon fine della trattativa.
Bari vuole ben altro da quello a cui è abituata. Barton ha fatto sapere che con i suoi affari vuole “illuminare” Bari e il cuore dei suoi tanti tifosi.
E’ proprio il caso di dirlo : Accendiamo l’astronave , forse si parte….


 

Sezione: Riflessioni dalla Tribuna / Data: Dom 09 agosto 2009 alle 19:25
Autore: Giò Ametrano
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