Bari ha partorito un talento che tiene alto il nome della città ma che, ancora una volta, subisce la decisione sfavorevole ed insensata di un commissario tecnico.
Antonio Cassano non è stato convocato in nazionale e questo fa male sia al calcio e allo sport in generale. Un ragazzo nato e cresciuto nel capoluogo pugliese nei vicoli di Bari Vecchia e poi “emigrato” per altri lidi per esprimere il suo immenso talento del quale aveva già dato qualche assaggio sul campo del San Nicola. Memorabile fu il suo ormai storico gol contro l’Inter che portò in vantaggio il Bari, “ridicolizzando”giocatori di calibro mondiale. Da allora Antonio è cresciuto ed ha imparato dai suoi errori. Sa divertire e sa ironizzare anche su se stesso, conosce i suoi limiti fuori dal campo ed ha imparato a gestirli, ma nel rettangolo verde resta indomabile. Quando è in giornata diventa “illegale”, perché si trasforma in un’extraterreste capace di ogni magia... e gli extraterrestri non possono giocare con gli umani. Cassano è un calciatore che non incanta solo la squadra per la quale gioca ma infonde un piacere sublime anche negli avversari e in qualsiasi amante di questo sport. E’ una bandiera italiana e mi è ancora oscuro il motivo per il quale Marcello Lippi si ostina a non prenderlo in considerazione. Sembra volere ammainare una bandiera e tenerla nel cassetto, quasi come per gelosia, come se in caso di vittoria la stella di fantantonio dovesse splendere più di quella sua.
Lippi è un ottimo tecnico e i risultati gli hanno dato spesso ragione, ma la presunzione e l’arroganza che ha mostrato dopo la vittoria dei mondiali, non è più sostenibile. Una nazionale povera di talenti puri, senza mancare di rispetto agli azzurri che lottano per i nostri colori, avrebbe fortemente bisogno di un genio in mezzo al campo, di uno che d’improvviso potrebbe sbloccare il risultato, di un talento che dal nulla inventa una giocata. Bari vorrebbe il suo Antonio ed è rimasta ferita da quel giorno che tutti lo aspettavano vestito d’azzurro nell’astronave in festa tricolore e nemmeno in quell’occasione fu convocato. Uno sfregio alla città ed al giocatore che non avrebbe rubato nulla, anzi avrebbe regalato gioia e eleganza ad una formazione operaia. A questo punto non ci resta che sperare, ed anche se il tempo che passa affievolisce sempre più la fiammella delle possibilità, noi italiani ci crediamo e noi baresi lo pretendiamo.
Antonio Cassano, un gioiello magistrale, una perla unica che rende colorato uno sport che qualche volta viene ingrigito da schemi e tattiche asfissianti. Qualche volta anche dalla tribuna ci viene da sognare. Magari Tim Barton, rapito dalle sue giocate, e forte dei suoi denari, potrebbe decidere di regalarcelo come fiore all’occhiello di una sua campagna acquisti.
Solo lui basterebbe per avere uno stadio pieno, ed un boato infernale dopo ogni suo gol.
Tutti noi desidereremmo vedere salire le scale degli spogliatoi del San Nicola, con la maglia biancorossa, il signor Antonio Cassano che con la fascia al braccio si avvia verso il centro del campo alla maniera sua dopo qualche anno di esilio. Sguardo verso la Curva Nord , occhi luccicanti dall’emozione e la forza di 50mila voci che cantano il suo nome come fossero un’unica persona.
Lippi, ascolta il consiglio del popolo Italiano, convoca Cassano !

 

Sezione: Riflessioni dalla Tribuna / Data: Gio 03 settembre 2009 alle 17:05
Autore: Giò Ametrano
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