Archiviato il pareggio interno contro la corazzata nerazzurra, il Bari adesso ha tutta l’attenzione rivolta alla sfida di domani contro il Genoa per poi affrontare quella di domenica contro il Bologna che ha espugnato il Franchi di Firenze.
Abbiamo fatto il giro di boa di un campionato che sta vedendo un Bari, clamorosamente protagonista di un gioco spumeggiante accompagnato anche da ottimi risultati ed una posizione di classifica che lascia ben presagire facili sogni Europei.
Domenica sera alle 18.30 come di consueto ero a Radio Sound City per condurre insieme a Gianni Ferrara e Francesco Santoro l’ormai famosissima trasmissione OFF SIDE, nella quale do voce a tutti coloro che su ASBC mi fanno presente delle problematiche o partecipano a dei sondaggi.
Questa volta oltre che trattare degli aspetti tecnici che hanno caratterizzato la gara del Bari contro l’Inter, ho voluto precisare qualche altro aspetto altrettanto importante.

ACCREDITI per PORTATORI di HANDICAP
Il Bari ha messo a disposizione solamente 50 accrediti per i diversamente abili e questo a mio modesto punto di vedere è uno scandalo.
Non è possibile che ancora oggi ci debbano essere delle problematiche tanto grandi per assistere ad una partita di calcio se non si è fortunati come la maggior parte dei tifosi presenti.
Bisognerebbe avere un po’ più di attenzione verso che è meno fortunato o che comunque non ha le capacità oggettive di potersi presentare allo stadio come un comune tifoso della domenica.
Spero vivamente che questa nota, così come le tante altre che hanno trattato lo stesso argomento, possa arrivare agli occhi di chi leggendo possa materialmente sensibilizzare l’opinione pubblica o quella di chi ha la possibilità di agire direttamente per appianare la grave mancanza.

POSTI NUMERATI ALLO STADIO
Un altro problema che abbiamo trattato ad OFF SIDE è quello dei posti a sedere al San Nicola.
Ogni volta che ci sta un “big match” e lo stadio è esaurito in ogni ordine di posto, puntualmente si verificano sempre incresciosi problemi di assegnazioni dei posti.
Sembra vigere la legge del “chi primo arriva meglio alloggia” come era un tempo quando si raggiungeva lo stadio 4 ore prima della partita per accaparrarsi i posti migliori.
Oggi non dovrebbe essere più cosi , in quanto i posti sono numerati e tecnicamente un abbonato potrebbe arrivare anche 10 minuti dopo l’inizio della gara e trovare il suo posto libero.
Non accade mai e questo non è bello se consideriamo che all’estero hanno molto più rispetto del prossimo e negli stadi non vige l’anarchia totale.
Per metterci al passo ed educare la gente ne dobbiamo ancora fare di strada.

LASER e PROBLEMI di VISUALE
A fare da contraltare però vi sono i soliti balordi che pensano bene di utilizzare i soliti LASER che danneggiano non solo le squadre in campo ma anche la società che è costretta a pagare ingenti multe per l’intemperanza di qualche imbecille.
Un altro appunto , segnalatomi da qualche fan nella mail asbaricalcio@yahoo.it, è la presenza di troppe bandiere grandi che impediscono la visuale a chi , seduto, intende vedere la partita in tranquillità.
Su questo punto mi sento di dissentire in quanto non si può vietare di colorare lo stadio con bandiere e striscioni senza i quali sarebbe una cattedrale spoglia.

PROBLEMA VENDITA DEI BIGLIETTI
Ultima cosa che mi preme evidenziare è il problema della vendita dei biglietti.
Non si è capito come può essere possibile che in meno di 24 ore a Bari, quando si gioca contro Milan, Inter e Juventus, i biglietti si volatilizzano per poi essere ceduti da “bagarini” a cifre esose in prossimità della gara.
Biglietti di 20 euro venduti a 200euro.
Questo è uno scandalo così come quello che vede i proprietari delle ricevitorie farsi i biglietti per tutti gli amici a serrande chiuse per poi aprirle e vendere i residui a coloro che diligentemente aspettavano per ore in fila.
Tanta gente vuole il biglietto, nessuno lo trova e poi si notano in Curva Nord Inferiore tantissimi posti a sedere completamente vuoti. E’ scandaloso.

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Sezione: Riflessioni Biancorosse / Data: Mar 19 gennaio 2010 alle 16:01
Autore: Giò Ametrano
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