Arrivato a Bari tra i mugugni generali data la provenienza dal Napoli con la formula del prestito secco, Nosa Obaretin si è pian piano ritagliato il suo spazio all’interno della rosa. Inizialmente si pensava potesse essere un terzino ma l’importante fisicità (1.93 m) ha fatto capire al mister Longo che il ruolo perfetto fosse il braccetto difensivo di sinistra. Tale ruolo risulta fondamentale nel calcio moderno fungendo da perno per la costruzione del gioco e lo sviluppo sulle fasce. Il ventiduenne italo-nigeriano è dotato di un’ottima corsa e di una buona tecnica, permettendo al mister di avere un’arma tattica non di poco conto. L’adattamento è durato un po’ anche perché le dinamiche da esterno a centrale sono diverse e il duello corpo a corpo, come anche l’anticipo, sono arti difficili da imparare, soprattutto per un giocatore giovane (si parla pur sempre di un 2003). La personalità in situazioni di pressione, come anche confermato dall’agente Lorenzo Lazzari in esclusiva a TuttoBari, lo ha di certo aiutato.

Tra le note positive del suo impiego vi è anche l’asse con Dorval, spesso aiutato dalle sovrapposizioni di Obaretin, il quale attirando l’uomo avversario, libera spazi per l’unico vero dribblatore della squadra.

I miglioramenti da fare sono ancora tanti ma i segnali di questa stagione sono sicuramente positivi. Il Bari, dalla sua, farebbe bene a cercare di mantenere nel capoluogo il promettente difensore, almeno per un’altra stagione, prima di una probabile vendita partenopea. Ma ora testa all’ultima parte di stagione…

Sezione: Serie B / Data: Sab 29 marzo 2025 alle 13:00
Autore: Cosimo Mirizzi
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