Carrara, la città famosa in tutto il mondo per i suoi pregiati marmi, ha visto ieri un'altra dimostrazione di solidità... ma questa volta sul campo da calcio. La Carrarese ha sconfitto il Bari per 2-1 allo Stadio dei Marmi, un nome che sembra quasi profetico per la giornata. Un altro, ennesimo, palso fasso dei Galletti, che con la sconfitta di ieri mettono seriamente a rischio la partecipazione ai playoff. I difensori del Bari, purtroppo, non hanno mostrato la stessa resistenza e perfezione dei celebri marmi di Carrara. Se il Bianco Carrara è noto per la sua purezza e la sua capacità di resistere al tempo, la retroguardia biancorossa ha ceduto sotto la pressione degli attaccanti avversari, come un marmo non ancora levigato.

La Carrarese, invece, ha incarnato lo spirito delle sue montagne: compatta, impenetrabile e capace di scolpire il risultato con precisione. I gol di Ernesto Torregrossa e Gabriele Guarino hanno messo in evidenza una squadra che, come i marmi delle Alpi Apuane, sa trasformare la forza grezza in arte calcistica. Il Bari, nonostante il gol di Lorenco Šimić, ha mostrato crepe nella sua struttura difensiva, crepe che la Carrarese ha saputo sfruttare con maestria. Forse, per la prossima partita, i biancorossi dovrebbero prendere ispirazione proprio dai marmi di Carrara: lavorare sulla loro compattezza, rafforzare la loro base e puntare a una perfezione che resista a ogni attacco.

Carrara, oggi, non è stata solo la capitale del marmo, ma anche quella del calcio. E mentre i tifosi della Carrarese festeggiano, quelli del Bari riflettono: per tornare a brillare, serve la solidità di una roccia e la precisione di uno scultore.

Sezione: Copertina / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 08:00
Autore: Raffaele Garinella
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