Le 5 cose migliori della trasferta contro il Sassuolo

Al numero 5: Patate riso e cozze. È noto infatti che il tifoso barese in trasferta non parte mai a mani vuote, ma si porta la tiana da casa. Con tanto di effetto pasta al forno, che, e anche questo lo sanno tutti, riscaldata al fornetto dell’autogrill è più buona. L’unica difficoltà è convincere il commesso del bar di Bologna a riscaldarti il pranzo visto che, stranamente, non parla una parola di dialetto barese.

Al numero 4: Le sviste arbitrali. I 76 in trasferta a Sassuolo infatti si sono goduti uno spettacolo che non si vedeva da anni: non una, ma due sviste arbitrali a favore del Bari. Infatti l’arbitro non solo non ha assegnato un rigore ai sassuolesi, ma ne ha assegnato uno dubbio ai baresi. Se viene a Bari, trova il ristorante pagato da Controradio.

Al numero 3: Sentirsi a casa. Visto che il Bari non vince al San Nicola da un anno, i tifosi biancorossi iniziano a sentirsi di casa al Braglia, dove in due partite, aiutata dalla sorte, la squadra ha fatto 6 punti contro i 7 fatti in 19 turni casalinghi.

Al numero 2: Tifosi da urlo. Al Braglia, tutto per tutto, c’erano 2500 persone. Ma gli unici che si sono sentiti per tuta la partita erano i tifosi del Bari. Tanto di cappello ad una tifoseria che, nonostante i momenti difficili, non smette mai di cantare. Cori anche carichi di ironia, come quelli dedicati a Protti e Joao Paolo, gli attaccanti che furono e che oggi servirebbero tantissimo.

Al numero 1: Una vittoria di rigore! Un po’ come tutti i giornali, sportivi e non, hanno scritto: questo Bari dimostra un rigore che, ci fosse stato negli ultimi due campionati, chissà di cosa staremmo parlando ora. Davanti agli occhi increduli dei tifosi, allo stadio e non, Marotta segna due rigori di fila. Una nota da inviare a un certo attaccante che si sentiva un fuporiclasse e poi si umiliava dagli undici metri. Non faccio nomi. Dirò solo che adesso (non) gioca ad Udine e che il suo cognome inizia per "B" e finisce per “arreto”.