Senza punte, con il solo Favilli in panchina abile e parzialmente arruolabile, il Bari ha fatto quel che ha potuto. Nella fase di possesso, si capisce. In quella di non possesso - e parliamo di centrocampo e difesa - i Galletti avrebbero potuto e dovuto fare di più contro un discreto Brescia. La Leonessa, dal canto suo, voleva non perdere, ed ha ottenuto un pareggio importante che consente di guardare al futuro con maggiore ottimismo. 

É cosa nota, il calcio non é scienza esatta, ed anche se fai bene la fase di possesso - come ha fatto il Bari - anche se riesci a segnare dei gol pur non avendo praticamente punte di ruolo, devi poi essere bravo a difenderti. Qualcuno meriterebbe di finire dietro la lavagna. Se proprio vogliamo essere precisi, le colpe non sono tanto dei singoli quanto della intera fase difensiva, o se preferite, di non possesso. Errori che sono parsi simili a quelli compiuti in altre occasioni. Com'é possibile? A Longo il compito di trovare la soluzione migliore. 

Il Bari é stato, ahinoi, non attentissimo nelle reti subite. Partita che poi, minuto dopo minuto, ha visto crescere stanchezza e fatica, e il Brescia ne ha approfittato. Il definitivo 2-2 siglato da Bisoli ha dato il via alla paura di perdere, predominante rispetto a quella di vincere. Un pareggio che, alla lunga, avrà il sapore di due punti persi piuttosto che di uno guadagnato. Un risultato che deve far riflettere: c’è il mercato ancora in atto, meglio dunque approfittarne. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 19 gennaio 2025 alle 09:00
Autore: Raffaele Garinella
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