Il Bari ha raccolto, fin qui, un bottino inferiore alle previsioni. Deluse le aspettative della piazza, anche l’obiettivo societario sembra, ora, distante. La differenza con la passata stagione è evidente: metà dei punti in campionato conquistati e una qualità di gioco in involuzione. Il mercato è presto finito sul banco degli imputati. Già due striscioni esposti al ‘San Nicola’, da parte della curva, volti a criticare la gestione della presidenza. Un giudizio unanime, quindi, che trova l’avallo di tutto l’ambiente, risultato poche volte così fermamente coeso. La campagna acquisti del Bari è, insomma, l’imputato principale del calo biancorosso. Oltre all’eccessiva quantità di giocatori arrivati a campionato iniziato, anche la rosa costruita ha già mostrato, in otto giornate, qualche crepa. Almeno una per reparto.

L’attacco, che conterebbe 7 elementi (escludendo Edjouma e contando Chukwu), ha prodotto 5 reti. Uno score troppo magro, che evidenzia la carenza di peso offensivo. Non è un caso, infatti, che il Bari abbia tentato, anche a mercato concluso, l’acquisto di un ariete d’aria di rigore, poi non riuscito. Un reparto offensivo che, dunque, seppur numericamente fornito, non garantisce a Mignani le caratteristiche adeguate al modulo e al tipo di gioco. Il numero di ‘trequartisti’ (4) è difatti sproporzionato a quello delle prime punte (3), se l’intenzione è quella di giocare con il 4-3-1-2.

Questione di proporzioni sbilanciate che regna anche negli altri reparti. In mezzo al campo, conti alla mano, ci sono almeno 3 alternative per ruolo in un centrocampo a 3. Mentre Koutsoupias -unico acquisto con prestito secco- segna e convince, i suoi compagni annaspano. Su tutti Malcom Edjouma. A lungo inseguito dal ds Polito, non si è ancora riusciti a trovargli una collocazione tattica. La lingua francese e l’arrivo dal campionato rumeno sembrano essere ostacoli difficile da superare. C’è ancora tempo, ma le prime uscite non sono state positive. Rimane, ad oggi, un oggetto misterioso del mercato.

La difesa, invece, è il reparto che ha cambiato meno pedine, ma che ha mostrato maggior carenza di ricambi. Un solo volto nuovo (Frabotta), sulla fascia sinistra e nessun acquisto al centro della difesa. Una coperta corta che, in mancanza di Di Cesare -comunque quarantenne-, ha mostrato qualche squarcio. Zuzek, chiamato a sostituire il capitano in qualche occasione, non ha convinto e Matino risulta inutilizzato. Sarebbe stata utile, dunque, un’ulteriore pedina di esperienza nella categoria, per garantire solidità anche in mancanza dei due titolari.

Sezione: Copertina / Data: Gio 05 ottobre 2023 alle 07:00
Autore: Luigi Arbore
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