Fu uno dei nuovi acquisti biancorossi dell’annata 1991-’92, quella caratterizzata dal record di abbonamenti (21.912 le tessere staccate quell’anno), e da una mesta, quanto inattesa, retrocessione in cadetteria.

Ivan Rizzardi, terzino sinistro proveniente dal Napoli di Maradona, con il quale aveva vinto la Supercoppa Italiana, rimase due stagioni con i galletti. Per lui, complessivamente, 31 presenze, molta panchina ed un brutto infortunio: “Non andò bene, anche se le aspettative erano alte. Grandi acquisti: Platt, Boban, Jarni. E la volontà di andare in Europa. Uno dei più grandi errori di quel Bari fu mandar via il d.s. Janich, e la società, da allora, fu drammaticamente disorganizzata. Eravamo lasciati in balia degli eventi. David venne usato anche in campagna elettorale, da Matarrese. Con Salvemini, inspiegabilmente, gli scapoli andavano in ritiro già dal mercoledì. Ho parlato due volte con i dirigenti, in tre anni. Molti giocatori resero al di sotto delle loro possibilità. Cambiammo tecnico e arrivò Boniek, che aveva ancora una mentalità da giocatore, non da allenatore, non in grado di gestire il gruppo. Si fece male Joao Paolo, per noi fondamentale. E la contestazione, dopo i primi risultati negativi, peggiorò la situazione. Bari è una piazza importante e impegnativa, e c’erano periodi nei quali era meglio non uscire di casa. Venni accusato falsamente dai tifosi di andare in discoteca e far nottata. Ne discussi anche con Biagio Catalano.”

L’anno dopo, il tentativo di risalire dalla B fu fatto. Ma senza esito: “Arrivò Lazaroni, l’allenatore più bravo che abbia mai avuto, ma non ebbe il tempo di lasciare il segno, sostituito da Materazzi, che non fu capace di migliorare la situazione. Ero reduce da un brutto strappo muscolare, e la mancanza di un’organizzazione societaria si fece sentire anche su questo. La squadra c’era, tanto è vero che i biancorossi vennero promossi in A l’anno successivo, quando io ero ormai andato via.”

L’ex difensore, comunque, segue ancora le sorti dei galletti: “Ho molti amici nel capoluogo pugliese. Credo che si risolverà tutto per il meglio, dopo gli ultimi anni difficili.  Ora c’è una dirigenza che sa di calcio. Dispiace che, in società, non ci sia attenzione verso i grandi calciatori che hanno fatto la storia del club, come Loseto. Sono comunque convinto che i ragazzi di Vivarini possano ancora giocarsela per la promozione diretta.”

Sezione: Amarcord / Data: Mer 04 marzo 2020 alle 13:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
vedi letture
Print