Si sa che quando parla Luigi De Laurentiis a Bari ben presto le antenne stanno belle tese. Ci si aspetta sempre che dica qualcosa di nuovo, che scaldi i cuori dei tifosi o che, quanto meno, indirizzi il dibattito tra i supporters biancorossi. Chi si attendeva qualcosa di sostanzioso è rimasto, di fatto, deluso. Dalla questione riguardante la vicenda societaria sino agli obiettivi di campo è sembrata una conferenza piuttosto scontata. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. Smentite categoriche di eventuali trattative con lo sceicco del Kuwait, un tono piuttosto seccato sulla strumentalizzazione che qualcuno avrebbe orchestrato sulla vicenda, parziale apertura ad una cessione senza specificare in maniera precisa tempi e modalità.

Ci sono frasi che testimoniano la freddezza di un dirigente mai calatosi realmente nella realtà barese. L'impressione di una gestione senza un minimo di pathos emotivo. La sensazione di essere relegati ad un modo di operare grigio e routinario sia nel budget per rafforzare la squadra sino agli investimenti sul settore giovanile, sulle strutture e su tutto ciò che gira nel mondo Bari.

Sul tema multiproprietà tanto cara ai tifosi ( con una presa di posizione netta degli stessi), il presidente biancorosso ha ancora una volta affrontato il discorso con un certo distacco, quasi subendo gli eventi, affidandosi ad eventuali novità da parte delle autorità competenti. L'impressione è una sorta di "tirare a campare" sino a quando qualcosa si sblocchi. Una situazione che attira tutte le ire possibili e immaginabili dei tifosi sicuri che tutto questo comporti una vera mancanza di obiettivi.

Eppure il massimo dirigente del Bari, sul tema obiettivi sportivi, ha, forse, stupito quando ha parlato di play off per vincerli. Un piccolo sussulto probabilmente per non segnare un definitiva rottura con tutto l'ambiente ( un qualcosa di oramai certificato da tempo).  Una sorta di speranza che, quanto meno, ci sia la voglia di essere protagonisti in questa stagione. Sulla credibilità di questo obiettivo lo scetticismo è imperante. Ed è un eufemismo. Il mercato di gennaio dirà tanto delle reali ambizioni presidenziali, di ciò che davvero questa proprietà vorrà fare. Di conseguenza sarà fondamentale quello che i giocatori metteranno in campo sulla base degli imput societari. Molto dipenderà dalle prossime partite e dalle prossime mosse. Chi vivrà, vedrà.

Sezione: Copertina / Data: Gio 21 novembre 2024 alle 15:00
Autore: Maurizio Calò
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