Si spense settant'anni fa la favola di una delle squadre ricordata come fra le più forti di sempre nel panorama calcistico, conclusasi nella maniera più triste e dolorosa. Il mito del Grande Torino si infranse alle 17.05 del 4 maggio 1949, quando l'aereo che trasportava la squadra granata, di ritorno dal Portogallo dopo una trasferta, si schiantò sulla collina si Superga. Un dramma enorme che sconvolse l'Italia e l'Europa, e rimase a lungo impressa nella mentalità dei tifosi, che in occasione dei funerali riempirono le piazze per rendere omaggio ai caduti.

La tragedia non lasciò superstiti, ed il mito di quella squadra poté continuare solamente grazie a coloro che, per caso o fortuna, non misero il piede sull'aereo. Qui le strade del Torino e del Bari si incrociano, giacché uno dei pochi membri di quella squadra sopravvissuti finirà, pochi anni dopo, per indossare la casacca biancorossa. Si tratta di Sauro Tomà, difensore che non prese parte alla trasferta portoghese a causa di un'infiammazione al menisco. 

Il suo approdo nel capoluogo pugliese avvenne nel 1953, con il Bari in Serie D. Il giocatore, infatti, dopo un brusco addio alla squadra granata ed anni vissuti convivendo con i fantasmi dati dall'essere scampato alla tragedia, iniziò un lungo girovagare per l'Italia, che lo portò anche nel galletto, con il quale disputò due stagioni e fu protagonista della doppia promozione. Vinse infatti sia il campionato di Serie D che quello di C, prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Il resto della sua vita fu dedicato al ricordo dei suoi compagni di squadra del Grande Torino, al quale dedicò libri ed eventi. Con la sua morte, avvenuta poco più di un anno fa, si è spento definitivamente l'ultimo seme di un gruppo leggendario e di una storia che, seppur di sfuggita, ha toccato anche Bari.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 04 maggio 2019 alle 18:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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