Igor Protti, Kennet Andersson, Abel Xavier, Carmine Gautieri, Klas Ingesson, Pietro Parente. Sono solo alcuni dei nomi dei calciatori della rosa del Bari del 1995/96. A pensarci bene tutti i nomi sopracitati oggi giocherebbero in un top club dell’attuale Serie A. Protti fu anche capocannoniere insieme al laziale Beppe Signori, gol all’attivo 24. Andersson ne mise a referto 12. 36 gol in due per una squadra che sarebbe retrocessa. Misteri buffi del calcio. Eppure quel Bari retrocesse in Serie B. La storia é storia e si può solo studiare, non cambiare. La caduta fu figlia di tanti motivi, il primo, quello più importante é legato al livello dell’allora campionato di Serie A. Eccellente, maestoso, la famosa e indimenticabile epoca delle sette sorelle.

Un altro motivo fu legato alla tardiva sostituzione di un pur ottimo Beppe Materazzi con Eugenio Fascetti. Cinque sconfitte consecutive, che poi divennero sei - la prima di Fascetti in panchina - nella disfatta (7-1) di Cremona. Ma il genio di Fascetti si sarebbe risvegliato dalla lampada e i risultati eccellenti e pregevoli si sarebbero visti negli anni a venire. Quel Bari 1995/96 fu un rimpianto forse maggiore di quello del 1991/92 che, a pensarci bene dopo l’infortunio del brasiliano Joao Paolo, non aveva una punta di personalità. Andò così, col Galletto in Serie B, Protti a Roma e Andersson a Bologna. Un tandem durato troppo poco che Bari avrebbe meritato di godersi per più partite e per più stagioni. Stagioni che, purtroppo, come cantavano i Negrita, non torneranno più. 

Sezione: Amarcord / Data: Mer 17 luglio 2024 alle 12:00
Autore: Raffaele Garinella
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