Costantino Favasuli, esterno ventenne del Bari, ha parlato ai microfoni di RadioBari, commentando il suo arrivo nella squadra biancorossa, il caso Dorval e il rendimento, suo e della squadra.

Sull’arrivo tra le fila dei galletti: “Quando ho saputo che il Bari mi voleva non ho esitato. Mi voleva anche il Frosinone ma ho preferito Bari. Io sto benissimo qui. La città è bellissima e i tifosi sono caldissimi. Perché non restare? Il giorno dell’esordio mi sono emozionato e nei primi minuti si è visto. Ho accusato il colpo, lo stadio era caldo”.

Sul caso di razzismo nei confronti di Dorval: Vedere Dorval piangere è stato bruttissimo. È inaccettabile. Da un giocatore esperto come Vazquez fa ancora più male. I bambini lo guardano e da bambino lo guardavo anche io perché ha tanta qualità ma questa è una caduta di stile. Dorval ci è rimasto malissimo. È un pezzo di pane, scherza sempre ed è bravissimo in campo. Ha pianto tanto ma era anche nervosissimo. L’ho abbracciato, è mio fratello e ho cercato di consolarlo in tutti i modi”.

Favasuli ha commentato anche la partita con la Cremonese: “Tanta sofferenza nel primo tempo. Abbiamo giocato nelle nostre possibilità. Soffrire la Cremonese è normale, è una delle migliori squadre in B. Nel secondo tempo abbiamo fatto bene, se c’era una squadra che meritava la vittoria eravamo noi”.

L’esterno si è espresso anche sul suo rendimento, confrontandosi con i suoi compagni: “A sinistra Dorval è fortissimo, salta sempre l’uomo. È il miglior esterno in B. A destra devo migliorare ma non ho paura a dribblare. Devo migliorare offensivamente. In difesa faccio bene ma in avanti devo incidere di più. Lavoriamo tanto. Dorval, Olivieri ed io ci sfidiamo in allenamento per vedere chi fa più gol”.

E sui troppi pareggi: “Sappiamo di essere forti ma ce lo scordiamo. Togliendo il Sassuolo ce la giochiamo con tutte. Non ci sono tante squadre più forti. Ad esempio, a Cesena devi vincere. Abbiamo buttato tra gli 8-10 punti. Ce li meritavamo e saremmo stati più sereni. Manca consapevolezza, potremmo dire un po’ di “fame e ignoranza”. A Castellammare hanno avuto più fame ma noi siamo molto più forti di loro. È una questione mentale. Dobbiamo essere consapevoli di essere forti”.

Infine, ha svelato anche il suo sogno nel cassetto: “Il mio sogno nel cassetto è arrivare in serie A e rendere orgogliosi i miei genitori”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 17 febbraio 2025 alle 21:30
Autore: Cosimo Mirizzi
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