Lo stadio San Nicola ancora teatro di disagi. La questione che tratteremo è alquanto spinosa, perché siamo di fronte ad atteggiamento probabilmente incomprensibile e difficile da spiegare. 

Solo chi vive certe situazioni può comprendere la difficoltà di un disabile. È il caso di Michele, nome di fantasia, tifoso sfegatato biancorosso che ci ha raccontato la sua esperienza in occasione dell'ultima partita di campionato, ovvero Bari-Mantova, sabato scorso.

Michele da anni convive con la Sclerosi Multipla, malattia infiammatoria, demielinizzante e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, che non gli consente di spostarsi liberamente ma necessita di una sedia a rotelle o, in casi particolari, di una o due stampelle. Nello specifico Michele riesce a fatica a spostarsi con una sola. Nell'impianto di Renzo Piano da sempre è riservato un settore per i disabili, ma le richieste sono a numero chiuso - ci spiega Michele - e sono solo ed esclusivamente riservate ai residenti a Bari. Il tifoso in questione invece è residente nella provincia e quindi non ha il diritto di accedere nel settore riservato ai diversamente abili.

Dunque, per accedere allo stadio, Michele è costretto ad acquistare il tagliando in curva sud: "Non immaginavo che non si potesse entrare allo stadio con le stampelle, perché sono stato a San Siro per accompagnare mia figlia e mi hanno fatto entrare. Sono abituato a fare tutto e ad andare dappertutto: anziché trattare con rispetto e buonsenso i diversamente abili, dovrebbero aiutarle - prosegue Michele - ed invece all'ingresso della Sud uno steward mi ha fermato poco dopo il prefiltraggio e mi ha detto che non è possibile entrare nel settore con la stampella. Io gli ho spiegato che la mia malattia con tanto di attestazione cartacea (100% di invalidità) non mi consente di spostarmi autonomamente, ma a loro non interessava. Così ho dovuto chiedere a due miei amici di lasciare in auto la stampella e mi sono fatto aiutare sempre da loro a raggiungere il posto. Immaginate la fatica che abbiamo fatto, viste le numerose scale".

Uno degli amici di Michele, ci racconta di aver prima parlato con uno steward spiegandogli la situazione ma che quest'ultimo li ha dapprima indirizzati ai funzionari di Polizia che gli hanno spiegato, stando sempre alla sua versione, che a decidere queste questioni è la società e non la Questura: "Sotto sollecitazione della Digos ci hanno fatto entrare dal centro altrimenti ci era stato comunicato dagli steward addirittura di fare la fila per emettere il biglietto, ma la cosa più grave è che alcuni steward hanno pensato che Michele facesse uso illegittimo della stampella" .

A prescindere di chi siano le responsabilità, Michele ha dovuto fare una gran fatica per raggiungere il suo posto. Nelle gare precedenti qualcuno "ha chiuso un occhio" facendolo entrare, in questa occasione non è stato possibile. Ligi alle regole o mancanza di buonsenso? Dopo quello a cui abbiamo assistito ieri in Cagliari-Napoli (gravi disordini causati dai tifosi di entrambe le squadre) facciamo una gran fatica a comprendere come si possa vietare l'ingresso in uno stadio di una stampella, e permettere invece quello di fumogeni e bombe carta.

Dalla Ssc Bari intanto ci fanno sapere che il regolamento è applicato in tutti gli stadi d'Italia e comprende il divieto di accesso di stampelle, carrozzine, ombrelli a punta, borracce in metallo e altri oggetti. Non è una responsabilità diretta della società, ma è stato solo fatto rispettare il regolamento dello stadio. Anche perchè alla Sud, oltre agli Steward, c'era sicuramente un funzionario di Polizia. Inoltre la società spiega anche che in realtà sia  possibile fare richiesta (per sè e un accompagnatore) per accedere e assistere alla gara dalla curva nord, nel settore dedicato ai disabili, dimostrando tramite documentazione di essere invalido su carrozzina, in modo da poter accedere dal settore della Nord tramite rampa. Non esiste alcuna limitazione per i non residenti. Dalla prossima gara il tifoso potrà fare richiesta per accedere alla porta 7.

Sezione: News / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 18:00
Autore: Giosè Monno
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