Storie biancorosse, il Bari di Platt e Farina fu una ciambella senza buco

Il ventiduesimo campionato di Serie A disputato dai Galletti si appresta, almeno sulla carta, ad essere il più importante. La famiglia Matarrese non bada a spese e al confermato Gaetano Salvemini da Molfetta, affida una rosa di tutto rispetto. 

I punti di diamante della campagna acquisti sono il difensore Domenico Progna prelevato dall’Atalanta, il centrocampista, nazionale inglese, David Platt e l’attaccante australiano Frank Farina. Platt costa dodici miliardi di lire, un record per la società biancorossa. Salvemini ha intenzione di piazzarlo alle spalle del tendem Farina-Joao Paulo. 

Sono in tanti a sognare la qualificazione in Coppa Uefa anche perché, e saranno in molti a sbagliarsi, gli addetti ai lavori segnalano il Bari come sorpresa del torneo. E sorpresa sarà ma in negativo. Alla terza giornata il Bari pareggia 1-1 contro i campioni d’Italia della Sampdoria ma perde Joao Paulo, che in un contrasto si frattura tibia e perone. 

Dopo aver raccolto due miseri punti in cinque giornate, Salvemini se ne va. Al suo posto arriva Zibì Boniek, già retrocesso l’anno prima col Lecce. Nonostante gli ulteriori rinforzi del mercato invernale, su tutti Robert Jarni e Zvonimir Boban, il Bari toppa la stagione e retrocede in Serie B. Sarà l’anno del gambero come lo definirà lo storico biancorosso Gianni Antonucci. Ci vorranno due anni di purgatorio per tornare a riveder le stelle. Ma questa é un’altra storia.