"E Barreto fa gol" l'hanno cantato in tanti, a Bari, in quelli che forse sono stati gli ultimi anni davvero magici di una città che per un frangente aveva abbandonato la disillusione per tornare a sognare. Se nel complesso la carriera del brasiliano è stata inferiore a quella di tanti stranieri che nel tempo sono passati dal capoluogo pugliese, il giocatore rappresenta quasi certamente uno dei talenti più rappresentativi della storia recente del calcio a tinte biancorosse.

Paulo Vitor Barreto, prima con Antonio Conte e poi con Gian Piero Ventura, il Bari l'ha preso per mano in uno dei momenti più brutti della sua storia, ed a suon di gol l'ha portato a raggiungere un obiettivo che pareva impensabile, date le vacche magre del primo decennio degli anni duemila. Due le stagioni d'oro, quella 2008/09, conclusa con la promozione in Serie A, e quella 2009/10, la prima nel massimo campionato. In entrambe il brasiliano è stato grande protagonista, raggiungendo sempre la doppia cifra.

Sono state ventitre le reti messe a segno in B con Conte in panchina, quattordici in A con Ventura. Ma nella vita non sempre è previsto un lieto fine, ed anche la storia d'amore fra Bari e Barreto ha subito gli strascichi di un'ultima stagione in difficile, conclusa con la retrocessione e con le tristi vicende relative al calcioscommesse.

Addio amaro, dopo un campionato al di sotto delle aspettative, condizionato dai tanti infortuni, che però non ha cancellato tutto quello che c'è stato. Barreto resta ancora oggi uno dei giocatori più amati, e negli anni più volte si è parlato di un ritorno. Ipotesi mai concretizzata, e forse, in fondo, è meglio così. Perché ora restano solo bei ricordi di un Bari che sognò di poter esser grande: è cambiato tanto, ma da allora questa speranza è rimasta intatta.

Sezione: Amarcord / Data: Mar 17 marzo 2020 alle 22:30
Autore: Raffaele Digirolamo
vedi letture
Print