Di questi tempi, il 30 agosto, il Bari si apprestava a vivere i suoi ultimi giorni di mercato e a partire per la trasferta di Genova. A quel punto aveva collezionato un solo punto in tre match, frutto di un pareggio in tre uscite.Da Genova la musica è cambiata: hanno preso parte alla trasferta, seppur in extremis, Lella e Falletti, subentrati nel secondo tempo e decisivi nei match successivi.

Nei seguenti quattro match, da Genova ad oggi, il Bari colleziona otto punti, con parecchi rimpianti proprio per la trasferta di Genova e per il match casalingo di sabato scorso, contro il Cosenza. A partire dalla partita del Ferraris qualcosa, nello scacchiere tattico, è cambiato. Innanzitutto il modulo: il 3-5-2 è stato il cavallo di battaglia in questi quattro match, accantonando per il momento il 3-4-2-1 o il 3-4-1-2. Di seguito, reparto per reparto, andiamo a vedere i cambiamenti apportati dal mister.

DIFESA: Il Bari ha disputato i primi tre match sempre con una difesa a tre, a protezione di Radunovic. Dopo le prime due giornate, con la retroguardia composta da Pucino, Vicari e Obaretin, dal match casalingo contro i neroverdi qualcosa è cambiato: Mantovani al posto di Obaretin. L'ex Alessandria ha mostrato, però, le sue qualità solo dalla successiva trasferta di Genova. Risultato: una rete subita, su rigore, in quattro match. A dispetto delle sei subite nei tre match precedenti.

CENTROCAMPO: Il centrocampo è stato il reparto che ha modificato, tatticamente, la vita del Bari. Si è passati da un centrocampo a quattro a uno a cinque, rendendo maggiormente robusta la tenuta difensiva della squadra e aggiungendo un centrocampista in più, in fase d'inserimento. Dalla linea composta da Dorval, Maita, Benali e Oliveri, si è passati a quella composta da Dorval, Maita, Benali, Lella e Oliveri. Il prodotto del Bari è stata la vera chiave di volta nel gioco di longo: inserimenti in fase offensiva e fisicità in fase difensiva, ricompensata subito dal gol al Mantova. D'altro canto è salito ancora il livello di Benali in regia, mentre negli ultimi match si è ritrovato anche Maita. Oliveri e Dorval hanno capito come muoversi in questo sistema, rendendo al meglio in entrambe le fasi.

ATTACCO: Nei primi tre match Longo ha sperimentato: Sibilli e Sgarbi dietro Lasagna contro la Juve Stabia, Sibilli e Manzari dietro Novakovich contro il Modena, Sibilli dietro Novakovich e Lasagna contro il Sassuolo. Dal match contro i doriani, come detto, si è passati a due punte, con l'ingresso in campo, nella ripresa, di Falletti. Da allora il folletto ex Ternana non è mai uscito dal campo, agendo sempre alle spalle di Lasagna o di Novakovich a Frosinone. In realtà la sua posizione non è mai fissa: può agire da seconda punta, da trequartista o da regista offensivo. C'è di certo che, anche grazie a lui, il Bari ha trovato una nuova vita tattica, indicando la via a Moreno Longo. Senza dimenticare Peppe Sibilli, tornato in campo sabato e probabilissima nuova freccia nell'arco del condottiero torinese.

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 settembre 2024 alle 22:00
Autore: Armando Ruggiero
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