Maledetti minuti finali. Eravamo praticamente certi di un successo che si stava materializzando e della pressoché sicura posta piena raccolta contro la Reggiana, più croce che delizia negli ultimi anni - si pensi alla finale playoff del 2020 - ma non solo per quello. Eravamo contenti, e ci andava di sottolinearlo più volte, perché il successo sfumato sul più bello contro gli emiliani guidati da Viali, rappresentava l’ultimo tassello mancante da aggiungere alle prestazioni importanti sfornate dal Bari nelle ultime giornate.

Era un Galletto bello che, tuttavia, non riusciva a ballare. Gli mancava l’ultimo colpo di coda, l’ultimo battito d’ala, l’ultima zampata vincente che contro la Reggiana pareva avesse assunto forma e sostanza grazie alle reti di Benali e Novakovich. E poi, improvvisamente e inaspettatamente, il finale si é trasformato in un attimo eterno quando sembrava potesse rimanere solo un eterno attimo di giubilo. Un'altra cocente delusione e quel 2-2 é sembrato quasi una burla, uno scherzo meschino più che del destino. Due punti buttati via per un errore di Radunovic e tanti saluti al buon umore. 

Quel pizzico di inutile adrenalina ha fatto male ai cuori biancorossi, contenti fino all’ottantesimo minuto di vedere una squadra che, per crescita nelle prestazioni, rimandava a quella del 2019/20. E poi, colpiti, affondati e beffati ancora una volta dalla Reggiana. Tu chiamale, se vuoi, distrazioni. Siamo chi siamo - cantava Ligabue. Già, caro Bari, chi siamo? Una squadra che punta al vertice o una squadra che é promessa sposa del cronico pareggio? 

Sezione: Copertina / Data: Dom 03 novembre 2024 alle 07:00
Autore: Raffaele Garinella
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