C’é del rammarico. Ed anche parecchio. La sensazione é che senza l’espulsione di Lella - sfortunato e ingenuo il centrocampista - il Cosenza di Alvini, oggi poco rock and roll, non avrebbe pareggiato. Saco, entrato da pochi minuti, ha combinato, per sua sfortuna, una frittata indigesta per i biancorossi. Senza il suo intervento, non ci sarebbe stato il rigore trasformato da Fumagalli. Ma é il calcio e, nel bene e nel male, bisogna starci.

Due punti persi, gettati alle ortiche. E dire che il Bari, anche in inferiorità numerica, aveva dato la sensazione di tenere la partita sotto un costante e ferreo controllo. Longo l’ha letta bene, non é mica colpa sua se Saco - che ha sostituito uno stanco Maita dopo ottantuno minuti di corsa costante- inciampato in un episodio sfortunato. Col tempo anche Saco comprenderà che nel calcio moderno le mani devono quasi scomparire. Certo, non é facile e qualcuno dirà che forse il fallo é stato un po’ troppo generoso. 

Il regolamento non ammette replica alcuna. Su Saco, le riflessioni da fare sono tante. Al di là dell’episodio di oggi, il calciatore ha qualità importanti ed é destinato a diventare un top della categoria. Non può essere un episodio al limite - c’è voluto il VAR - a gettare ombre sulle luci di questo importante rinforzo. Anche oggi, lui come il Bari, ne escono rafforzati. Qualche volta una piccola delusione può portare in dote qualcosa di importante. L’esperienza si acquisisce con il tempo. E il tempo, per il Bari e per Saco, sarà galantuomo. Statene certi. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 29 settembre 2024 alle 08:00
Autore: Raffaele Garinella
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