Ieri sera dopo la partita contro il Catanzaro la sensazione che serpeggiava in tutti i presenti, compresi i protagonisti del match contro il calabresi, era di delusione e scoramento. Tutti hanno immaginato nella loro testa dove poteva oggi essere il Bari in classifica. Se solo si vanno a sommare tutti i punti che i biancorossi hanno perso nelle ultime partite, compresa quella di ieri, c'è davvero da mangiarsi le mani. Lo sa bene Moreno Longo, lo sa la squadra, lo sanno tutti i tifosi. 

Se nelle scorse partite si parlava di sfortuna, di miglioramenti in corso, di normali assestamenti, di episodi arbitrali sfavorevoli, oggi si ha la certezza che il Bari ha un problema. Ed è quello del gol. Un tremendo problema. Un male che sta troppo penalizzando la squadra. Una fattore negativo che non rende giustizia ad una compagine che produce occasioni, che crea, che approccia le partite con la giusta mentalità. "Bisogna chiudere le partite, altrimenti l'episodio, l'azione da gol, l'avversario può crearla in qualsiasi momento". Cosi ha tuonato Moreno Longo nell'intervista post-gara. Troppe volte il Bari ha subito rimonte, troppe volte la squadra non ha avuto quel cinismo che una qualsiasi compagine che vuole avere ambizioni deve avere. Il cinismo è una qualità indispensabile per chi ha in testa obiettivi importanti e precisi. Questa mancanza di precisione sotto porta, di killer instict da squadra "scafata" e esperta pesa sulle sorti del Bari. E la classifica piange per le occasioni perse.

E' proprio il cinismo la caratteristica che questa squadra non possiede. Lo stesso Longo lo sottolinea: ''In una serata dove comunque non siamo stati brillantissimi siamo riusciti a creare diverse situazioni da gol, qualcuna anche gigante, ma il cinismo è un problema che ci portiamo da tanto". Il lavoro, in questi casi, si dice sia la medicina giusta. Il duro allenamento è la sola arma che un tecnico può mettere in campo nei confronti dei propri giocatori. Ma gli stessi giocatori sanno che sono loro che devono dare quel qualcosa in più. Rendersi conto che cosi facendo si rischia di vivere di rimpianti e di opportunità gettate al vento. E tra i giocatori del Bari chi ha da farsi davvero un esame di coscienza sono gli attaccanti.

I numeri dei calciatori d'attacco biancorossi sono sinceramente al di sotto delle aspettative. Almeno sino a questo momento. Se calcoliamo i gol realizzati insieme da Lasagna, Novakovich, Favilli, Sibilli e Falletti arriviamo a quattro. Una cifra decisamente misera. Decisamente non da Bari. Non da squadra davvero competitiva. Il segnale d'allarme è evidente. Gli errori tecnici sotto porta sono alla luce del sole. Correre ai ripari è il minimo sindacale per giocatori che non possono essere questi. Le qualità tecniche e fisiche degli attaccanti biancorossi sono note a tutti. Occorre invertire la rotta per evitare di crogiolarsi dentro tra rimpianti, veleni e magari qualche polemica di troppo. Il campionato è lungo e la classifica può cambiare da un momento all'altro. Ma tutto ciò può solo avvenire solo e soltanto attraverso una decisa inversione di tendenza. Sarebbe un peccato sprecare la grande occasione di poter vivere un sogno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 19 ottobre 2024 alle 15:00
Autore: Maurizio Calò
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