È stato un Moreno Longo onesto quello che stamane ha parlato in conferenza stampa. E' un allenatore autocritico, puntuale nelle osservazioni e lucido nelle analisi quello che siede sulla panchina del Bari da giugno a questa parte. Nelle parole dette oggi, vi sono ulteriori accorgimenti di varia natura che in questa analisi andremo a sviscerare con altrettanta precisione.

In primis, il mister ha voluto sottolineare un importante concetto: "Serve tempo perché il percorso è fatto di alti e bassi, siamo inciampati e arrabbiati per la prestazione, ma andremo avanti con nostri principi". In sostanza, la calma è la virtù dei forti e affinché questo Bari possa esprimersi nella sua forza è necessario attendere, seppur alla fine siano i risultati quelli che contano. Ma il tecnico dà un colpo al cerchio e una alla botte, giustamente sostenendo che "si può perdere, ma non nel modo in cui lo si è fatto". Infatti ciò che si è evinto dalla lettura della scorsa partita è una mancanza caratteriale più che di posizionamento nelle reti subite. Questo sottolinea ulteriormente quanto il mix tra l'organizzazione in campo e la testa consti di pazienza, dote che fa presto a perdersi quando le ambizioni sono importanti e le azioni non corrispondo alle intenzioni. 

In secondo luogo, Longo ha rivelato l'assenza di Maiello causa affaticamento, e quindi ha chiamato al varco Lulic e Maita, mostrandosi "contento e curioso di vederli all'opera in una gara ufficiale dal primo minuto". Per loro di fatto sembra quasi un'ultima chance, "una grande opportunità per dimostrare di essere giocatori importanti". Il punzecchiare anche quelle che sulla carta sono "riserve" fa capo alla necessità di fare sentire tutti coinvolti nel progetto e formare uno zoccolo duro di qualità e personalità, che possa quindi far comprendere quanto giocare in questa squadra non sia per tutti. Lato tattico-tecnico, a prescindere dal chi sarà il partner di Benali, sembra una scelta che va incontro a quei discorsi sulla fisicità e sui centimetri di cui la mediana ha bisogno soprattutto contro una formazione come il Modena pronta alla lotta e al duello

In ultimo, ma non per importanza, è emersa la necessità urgente di muoversi sul mercato. Il mister si aspettava "meno problematiche per completare quello che si aveva in mente. A oggi bisognava essere un po' più avanti". Pur ribadendo sostegno alla figura di Magalini e non chiedendo neanche di replicare quanto sta facendo il Chelsea in Inghilterra, poiché "le rose lunghe creano giocatori scontenti", è apparsa palpabile la delusione di Longo circa una squadra incompleta che avrebbe dovuto allo stato attuale essere soddisfacente quantomeno nei ruoli e posizioni fondamentali. Anche perché la diretta conseguenza di questo stallo, palesata qualche ora fa dal tecnico, è l'impossibilità di "parlare di obiettivi, perché dipendono dal completamento della rosa"

In questo clima, domani si va al Braglia. Con l'augurio che le brutture viste sul campo di una settimana fa siano solo un lontano ricordo, e che la stessa fine facciano, nei prossimi giorni, le preoccupazioni fuori dal campo. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 22 agosto 2024 alle 17:00
Autore: Piervito Perta
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