Giovani, più o meno giovani, diversamente giovani. Il nuovo Bari targato Magalini-Longo, a cui aggiungere anche l’Ei fu Capitano Di Cesare, ha le idee chiare. Un mix di bella giovinezza, cara al Magnifico Lorenzo che fu signore di Firenze, e quella dose di sana e robusta esperienza che serve per guidare proprio i giovani attraverso i sentieri oscuri e nebulosi della serie cadetta. 

Circolano i nomi di Sgarbi, Favasuli, Obaretin e Ambrosino. Quest’ultimo poi é stato un pupillo di Spalletti. A loro servirà affiancare i vari Partipilo - il suo sarebbe un ritorno romantico e bellissimo - Gytkjaer, il biondo nordico vichingo che il Bari corteggia da più anni ed altre pedine fondamentali per lo scacchiere di Longo. Il tempo del poker é finito, dei bluff intesi come acquisti che avrebbero dovuto far sbocciare amore e che, ahinoi citando un film di massimotroisiana memoria, si sono rivelati calessi. Bari vuole innamorarsi, questo é certo, ma vuole un amore vero, un amore sincero. E allora via le carte da poker e dentro gli scacchi. Pedini funzionali che possano amalgamarsi.

Se una cosa l’abbiamo capita proprio al termine della sofferta stagione appena passata é che torri e cavalli non bastano. Per fare scacco matto al fantomatico re di turno serve ben altro. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 30 giugno 2024 alle 09:00
Autore: Raffaele Garinella
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