La giornata di Serie B parte col botto con la sfida tra Bari e Palermo, in programma al San Nicola. È una battaglia di quelle che pesano. Non solo per la classifica, ma per ciò che può significare a livello emotivo, tattico e psicologico per due squadre che arrivano a questa gara da posizioni vicine (4 punti di differenza) e momenti diversi, ma entrambe con motivazioni fortissime. Ma in una partita così, c'è molto di più: due realtà pretenziose e stanche di aspettare, rivalità storica e ambienti tesi.

Un Bari che non può più sbagliare. Il Bari arriva a questo appuntamento con le spalle al muro. La stagione dei biancorossi, con alti e bassi e "appiattita" da troppi pareggi, ha bisogno della definitiva scossa per iniziare un trend di vittorie decisive. L’ambiente è ancora teso: dopo la parziale risposta di carattere a Catanzaro, l'occasione con il Palermo è oro colato per dimostrare la voglia di ottenere qualcosa di più da questa annata, in primis per mister Longo. Una vittoria contro una diretta concorrente non solo avvicinerebbe concretamente l’ottavo posto, ma darebbe anche una scossa mentale all’ambiente. È forse l'ultima occasione per svoltare e crederci davvero. 

Più che sul gioco, il Bari dovrà contare sulla fame: quella che ti fa vincere le partite sporche, che ti fa correre un metro in più, che ti spinge oltre le difficoltà. E farlo davanti a un San Nicola carico, che sa trasformarsi nei momenti chiave, può essere l’arma in più.

Lasagna e Favilli sono chiamati a far male, ma non possono agire da soli: in sfide come queste serve la leadership di Vicari, l'imprevedibilità di Dorval e le incursioni di Favasulli. Corsa, inserimenti e una buona visione di gioco rendono quest'ultimo un equilibratore importante, soprattutto in un match a ritmo alto. Dietro però bisognerà "ingabbiare" Pohjanpalo: a Vicari non potrà mancare l'assistenza di Obaretin e Mantovani. In serate così, basta una giocata giusta per cambiare la stagione.

Al Palermo serve il colpo per blindare i playoff e restare in scia. Gli uomini di Alessio Dionisi sanno bene che non possono permettersi di rallentare. La squadra è cresciuta molto: oggi ha una propria identità, un attacco pericoloso, e un mix di esperienza e gioventù. Cerca sempre solidità e ambizione per il proprio progetto.

Brunori resta il leader tecnico ed emotivo del gruppo, ma i fari saranno puntati anche su Pohjanpalo, arrivato a gennaio per aumentare il peso offensivo, e su centrocampisti dinamici come Ranocchia e Gomes, capaci sia di costruire che di rompere il gioco altrui.

Per i rosanero, fare risultato al San Nicola significherebbe tenere a distanza le inseguitrici, ma anche lanciare un segnale alla concorrenza: il Palermo vuole tornare in Serie A e non ha paura dei campi caldi e delle pressioni. La trasferta di Bari è un vero esame di maturità: superarlo vorrebbe dire confermarsi squadra da playoff (e magari anche da semifinale diretta, col 3° o 4° posto ancora alla portata).

Cosa ci dobbiamo aspettare? Una partita tirata, forse non spettacolare ma intensa. Il Bari proverà a spingere, a ritrovare quella cattiveria offensiva che manca da tempo, consapevole che serve una vittoria per tenere viva la corsa. Il Palermo non verrà a speculare: Dionisi vuole una squadra aggressiva, pronta a colpire in verticale e a gestire con ordine nei momenti chiave.

Aspettiamoci tensione, duelli, un clima da battaglia sportiva. La sensazione è che possa deciderla un episodio, un dettaglio, una giocata estemporanea. In fondo, sono queste le partite dove si vede chi è pronto per i playoff... e per andare oltre.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 14:30
Autore: Enrico Scoccimarro
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